Sciopero Fincantieri Muggiano: è iniziato questa mattina, alla Spezia, il presidio indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm a seguito del decesso di un operaio nel cantiere di Palermo avvenuto la scorsa settimana, il 7 dicembre. Dalle prime luci dell’alba, alcune centinaia di lavoratori del polo, che si occupa delle commesse militari del gruppo, leader nei settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, stanno presidiando i varchi d’entrata dello stabilimento e distribuendo volantini. Lo faranno per l’intera giornata lavorativa. Intanto, per la morte del 61enne di Palermo, è stata aperta un’indagine da parte della Procura di Palermo, che ha messo in luce il possibile coinvolgimento di cinque persone, ora imputate.

Sciopero Fincantieri Muggiano dopo la morte di un operaio nel cantiere di Palermo

La politica e il Governo devono battere un colpo, su salute e sicurezza è necessario investire. Servono risorse per la formazione e per aumentare l’irrisorio numero di ispettori del lavoro“, si legge su uno dei volantini distribuiti questa mattina davanti allo stabilimento di Fincantieri Muggiano alla Spezia, dove è in corso una protesta dei lavoratori contro le morti sul lavoro, che è stato proclamato per l’intera giornata dopo il decesso di un operaio, un 61enne, nel cantiere di Palermo, la scorsa settimana. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, che di nome faceva Angelo Salamone, sarebbe stato colpito da un basamento che si è ribaltato, subendo un trauma al torace da schiacciamento e morendo in ospedale poco dopo il ricovero in codice rosso.

Fincantieri, in relazione all’infortunio occorso oggi nello stabilimento di Palermo, esprime vicinanza alla famiglia e ai colleghi del lavoratore – aveva fatto sapere l’azienda -. Salute e sicurezza sul lavoro costituiscono valori imprescindibili per il Gruppo e strategici per lo sviluppo sostenibile dell’azienda, che conferma la propria volontà di continuare ad investire per la formazione e in ambito tecnico-organizzativo con il coinvolgimento di tutte le persone impegnate quotidianamente nei suoi siti produttivi, con il comune obiettivo di conseguire continui miglioramenti a fronte di quanto già ad oggi consolidato”. 

Per i lavoratori del settore non è abbastanza e, per far luce su quanto accaduto sul cantiere navale, è stata nel frattempo aperta un’indagine dalla Procura di Palermo. Sarebbero cinque, ad oggi, gli avvisi di garanzia notificati dai poliziotti del commissariato Libertà su disposizione della procuratrice aggiunta Laura Vaccaro e dalla sostituta Giulia Amodeo, in vista dell’incarico che, nella giornata di oggi, verrà conferito in Procura al medico legale, per l’autopsia, cosicché tutti gli imputati posanno nominare propri avvocati e consulenti, come da prassi. Fra i potenziali colpevoli ci sarebbero il responsabile dello stabilimento palermitano di Fincantieri e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’azienda. Nel registro degli indagati anche il titolare e il preposto della ditta per cui lavorava l’operaio, la Doro Moris, parte dell’indotto.

Le autorità competenti stanno inoltre indagando sui fatti seguiti all’incidente: sembra, infatti, che nessuno abbia avvertito le forze dell’ordine e che l’area del sinistro sia stata modificata prima del loro arrivo. La stessa squadra di investigatori e tecnici sta cercando di fare luce anche su quanto accaduto il 20 novembre scorso, quando un falegname di 67 anni, Michele Pisciotta, era finito dentro la botola di una scala mentre si recava in bagno su un soppalco, morendo sul colpo. In quel caso gli avvisi di garanzia notificati sarebbero sette. Angelo Salamone è la 53esima vittima sul lavoro dall’inizio dell’anno in Sicilia: per lui e per le altre persone decedute, i suoi colleghi si fermeranno oggi, in segno di protesta. “Vogliamo sapere cos’è accaduto veramente quel pomeriggio ai Cantieri navali” è l’appello della famiglia e dei lavoratori, che chiedono all’unanimità maggiore attenzione per la loro salute e sicurezza.

,