Aumenta, e di molto, il costo dell’RC auto 2023. Dal prossimo 1 gennaio circa due milioni di assicurati, di cui una buona parte collocati nel sud Italia e nelle grandi aree urbane, e numerosi titolari di assicurazioni per ciclomotori, rischiano di vedersi quadruplicati i premi delle polizze Rc auto in virtù dell’entrata in vigore di una norma introdotta ad agosto con la recente Legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese estere operanti in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto (fatto dall’assicurazione di chi ha subito l’incidente che poi riceverà il rimborso dall’assicurazione di chi lo ha causato). Le tariffe Rc auto rischiano dunque di invertire la rotta e tornare ad aumentare, determinando una stangata da 605 milioni di euro per le famiglie. A lanciare il grido d’allarme sulla norma sono Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti, e Alessandro Mostaccio, Segretario Generale del Movimento Consumatori, che intendono portare il caso in discussione con procedura d’urgenza al CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti) presieduto dal Ministro Urso.
Costo RC auto 2023: come si calcola, gli aumenti previsti e le categorie interessate. Tutte le novità
Oggi il premio medio dell’Rc auto, al netto delle tasse, è di circa 310 euro, con forti differenze sia a livello territoriale, sia in base alla categoria dell’assicurato: i residenti del Sud Italia e i neopatentati, infatti, pagano tariffe sensibilmente più elevate rispetto alla media. La situazione economica del Paese, caratterizzata dall’allarme energia e da una pesante inflazione che a novembre ha raggiunto l’11,8%, si ripercuoterà anche sulle polizze assicurative, come peraltro sottolineato di recente dalla stessa Ania. In base alle stime i prezzi dell’Rc auto rischiano di salire del 6% nel corso del 2023, portando le tariffe a crescere da una media di 310 euro a una media di 328,6 euro. Se si considera che in Italia, in base all’ultimo dato fornito da Ivass, circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sull’Rc auto solo per la categoria degli automobilisti raggiungerebbe nel nuovo anno la maxi-cifra di 605 milioni di euro. Secondo l’opinione di Assoutenti e Movimento Consumatori, lasciare 2 milioni di assicurati in balia di un aumento esponenziale dei premi rischia di aumentare il tasso di evasione assicurativa e minare profondamente il concetto di mutualità.
Stop anche agli sconti carburante e all’adeguamento delle multe
Dal primo dicembre scorso lo sconto sulla benzina e il gasolio è sceso da 0,25 euro per litro a 0,15, mentre per il gpl da 0,085 per kg a 0,051. Si passa così dal taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, a un taglio di 15 centesimi che con l’Iva si tradurrà in 18,3 centesimi in meno. Verrà invece bloccato – per ora e salvo sconvolgimenti dell’ultimo minuto – l’automatismo previsto dal Codice della strada che dal primo gennaio 2023 farebbe scattare un aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali. La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie viene infatti aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati avvenute nei due anni precedenti. Con un aumento degli importi delle sanzioni nell’ordine del +11 percento, la multa per il divieto di sosta salirebbe a 46 euro da gennaio 2023, con un rincaro di 4 euro; quella per l’uso del cellulare alla guida a 183 euro (+18 euro); la multa per accesso vietato alla Ztl a 92 euro (+9 euro), mentre per il superamento dei limiti di velocità di oltre 60 km/h si raggiungerebbero i 938 euro (con un incremento di 93 euro rispetto agli attuali 845 euro).