Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, dove si è giunti al giorno 291 del conflitto: il presidente americano Joe Biden ha avuto un lungo colloquio telefonico con il suo omologo Volodymyr Zelensky. I vertici Usa hanno sottolineato il loro impegno nel sostenere la causa ucraina, in un momento critico per via dei continui assalti alle infrastrutture messi a segno dai russi.
Nel suo discorso serale di domenica 11 dicembre, Zelensky ha ricordato ancora una volta quanto la situazione sia difficile, con diverse aree del paese rimaste completamente prive di elettricità e acqua corrente. C’è, però, un barlume di speranza.
I lavori di ripristino continuano nel sud del nostro Paese: stiamo facendo di tutto per ridare luce a Odessa. A partire da questo momento, è stato possibile ripristinare parzialmente i rifornimenti a Odessa e in altre città e distretti della regione. Stiamo facendo di tutto per raggiungere il massimo possibile dopo gli attacchi russi. A Kyiv e regione, Oblast di Lviv, Vinnytsia, Ternopil, Chernivtsi, Zakarpattia, Sumy, Dnipropetrovsk la situazione rimane molto difficile. Lavoriamo costantemente con i partner per semplificare le cose e offrire ai nostri dipendenti più opportunità, più elettricità.
Guerra in Ucraina, Biden conferma a Zelensky l’invio di munizioni per 275 milioni di dollari
Mentre Zelensky parla di “una fruttuosa conversazione con Biden”, la Casa Bianca ha riportato in una nota i contenuti dell’annunciata telefonata tra i due presidenti. Il leader americano, si legge, “ha sottolineato come gli Stati Uniti stiano dando la priorità agli sforzi per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina attraverso la nostra assistenza alla sicurezza”.
Lo scorso venerdì 9 dicembre era stato annunciato l’invio in Ucraina di munizioni e attrezzature aggiuntive, per un valore complessivo di 275 milioni di dollari, che includevano sistemi per contrastare l’uso di veicoli aerei senza pilota da parte della Russia.
Guerra in Ucraina, in fiamme centro commerciale vicino Mosca: persone evacuate dall’incendio
Mentre allarmi aerei sono risuonati ancora una volta a Kiev e in diverse regioni del paese nelle prime ore del mattino, oltre 230 residenti della regione di Zaporizhzhia risultano prigionieri dei russi. Lo ha rivelato il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, come riporta il Kyiv Independent. Sono 573 i cittadini della regione che sono stati fatti prigionieri dalle forze russe negli ultimi nove mesi, mentre 232 persone sono ancora in ostaggio, secondo le stime del governatore.
Starukh ha aggiunto che le organizzazioni internazionali sono spesso “impotenti” quando si tratta di violazioni dei diritti umani da parte della Russia.
Sempre nelle prime ore di questa mattina, lunedì 12 dicembre, un incendio è divampato in un altro centro commerciale in Russia. Si tratta del mall ‘Stroypark’ a Balashikha, vicino Mosca, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, che cita fonti dei Servizi di emergenza. Personale e clienti del centro commerciale sono stati evacuati.
Classificato di livello 3 su una scala di 5, il rogo sarebbe di natura dolosa, proprio come quello della settimana scorsa al centro commerciale Mega Khimki, nel quartiere di Khimki, sempre alla periferia di Mosca. In quell’occasione aveva perso la vita una persona, una guardia giurata. In quell’occasione l’intelligence russa aveva sospettato “un atto deliberato, un incendio criminale”, chiarendo che le fiamme avessero avuto origine da fonti non identificate.