La legge di bilancio 2023 è alle battute finali. Dalle pensioni minime a 600 euro all’innalzamento da 6mila a 8mila euro della decontribuzione per l’assunzione di giovani under36 fino alla proroga dello smart working. E poi ancora il superbonus e il payback in Sanità con lo stop al pagamento di 2 miliardi per le aziende che producono dispositivi medici. La commissione Bilancio della Camera si è espressa. Il compito era quello di ridurre il numero degli emendamenti presentati alla legge di Bilancio 2023. Da oltre 3.000 emendamenti, le proposte fissate sono state in totale 450: 200 della maggioranza e 250 dell’opposizione. Dei 200 rimasti 95 sono di FdI, 55 della Lega, 40 di FI e 10 di Noi Moderati. Con le ultime modifiche la manovra comincerà subito la corsa in Parlamento con il varo entro il 31 dicembre, mentre il testo è atteso a giorni anche a Bruxelles.

Legge bilancio 2023, tutte le modifiche. Cosa cambia e cosa è confermato

La maggioranza è al lavoro sui 200 emendamenti alla legge di bilancio “segnalati” per l’esame prioritario in commissione Bilancio da far partire domani. Forza Italia indicherà certamente le sue proposte bandiera e cioè l’ulteriore innalzamento delle pensioni minime a 600 euro – su questo in particolare c’è l’emendamento a firma di Alessandro Cattaneo che istituisce un fondo da 500 milioni per l’indicizzazione delle minime – e l’innalzamento da 6mila a 8mila euro della decontribuzione per l’assunzione di giovani under 36. Verranno segnalati anche emendamenti sul fronte superbonus, che arrivano da tutta la maggioranza, nonostante sul tema una soluzione dovrebbe arrivare attraverso lo strumento del decreto aiuti quater in discussione in commissione Bilancio al Senato. Lunedì 12 dicembre, infatti, è prevista una riunione di maggioranza con i tecnici sull’argomento. Altri emendamenti segnalati dagli azzurri ci saranno sul sostegno ai comparti della sicurezza e della scuola. Per quanto riguarda FdI tra i 95 emendamenti segnalati dovrebbe esserci quello riguardante la sospensione per un anno o 6 mesi del meccanismo del payback per le imprese produttrici di dispositivi sanitari , l’aliquota agevolata per il gasolio agricolo e la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili e i genitori lavoratori con figli minori di anni 14. Fondi per le materie Stem (scientifiche) nella scuola così come la proroga delle risorse per le trasmissioni di Radio Radicale. Spunta, infine un fondo per la realizzazione dei Giochi della Gioventù, con una dotazione pari a 20 milioni di euro. Tra le 55 proposte indicate dalla Lega, infine, quella del taglio dell’Iva sul pellet (ora al 22 percento), il sostegno al comparto della sicurezza ma anche una riguardante la qualità dell’aria con interventi per ridurre l’inquinamento. Nessuna proposta di modifica segnalata dal Carroccio sul fronte del Pos o sul tetto al contante. Entrano invece una serie di proroghe di agevolazioni per le popolazioni terremotate.

Il giudizio della Commissione UE e gli scioperi previsti

Quella che si sta per aprire sarà una settimana decisiva sul fronte della manovra. In primo luogo perché da lunedì 12 dicembre a venerdì 16 si svilupperà la protesta dei sindacati contro le misure attualmente previste dal ddl di Bilancio. Si delinea una mobilitazione a livello regionale promossa da Cigl e dalla Uil. Nei primi giorni della settimana è poi atteso il giudizio della Commissione europea sulla prima legge di Bilancio del governo Meloni: sotto osservazione l’innalzamento dell’obbligo delle transazioni col Pos a 60 euro e la soglia di 5mila euro per il contante.