Continuano le condanne a morte in Iran ed è imminente l’esecuzione di Hossein Mohammadi, attore teatrale di 26 anni, condannato all’impiccagione per le proteste contro il regime dopo la morte di Mahsa Amini.
Ad annunciare l’imminenza della condanna il reporter BBC Monitoring Khosro Kalbasi Isfahani.
L’allarme di Amnesty International
A lanciare l’allarme Amnesty International in una nota.
Le autorità iraniane minacciano regolarmente le famiglie delle vittime per costringerle a stare in silenzio. O ad accettare la narrazione ufficiale che assolve le forze di sicurezza da ogni responsabilità. Nel caso in cui si oppongano, i parenti delle vittime sono minacciati di arresto, morte, stupro e uccisione di altri minorenni della famiglia oppure viene detto loro che i loro cari verranno sepolti in luoghi sconosciuti o che le salme non verranno restituite per i funerali».
La repressione in Iran è durissima e non risparmia nessuno, l’associazione parla di almeno 44 minorenni uccisi, di cui 34 con proiettili mirati al cuore o altri organi vitali, gli altri sono stati uccisi “da pallini di metallo esplosi da breve distanza; cinque, tra cui una ragazza, sono morti a seguito di pestaggi; infine, una minorenne è morta dopo essere stata colpita al capo da un candelotto lacrimogeno”.
Trentanove bambini uccisi, la loro età varia dai due ai diciassette anni, mentre tre bambine avevano tra i sedici e i diciassette anni, una soltanto sei anni.
I minorenni sono il 14% del totale delle vittime della repressione, che è arrivata dal governo a seguito delle proteste per la morte di Masha Amini, arrestata a settembre rea di aver indossato male il velo.