Tra le tre vittime della strage di Fidene c’è anche un’amica del Premier Giorgia Meloni, che l’ha ricordata con un toccante post su Instagram.

Nel frattempo emergono nuove informazioni sul killer, Claudio Campiti, un 57enne che ha agito con una pistola Glock 45 presa dal poligono di tiro di Tor di Quinto che nel frattempo è stato messo sotto sequestro.

Era conosciuto da tutti, era un consorziato e in passato aveva fatto minacce verbali. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala.

Queste le parole di una donna ancora sotto choc dopo aver scampato i proiettili.
Altri consorziati hanno dichiarato.

Noi avevamo presentato diverse denunce. Non voleva pagare le spese del consorzio e quest’estate avevamo organizzato un campo di pallavolo ed era arrivato a minacciare i ragazzi perché si sentiva infastidito.

Si attende ora l’interrogatorio all’omicida, che utilizzava anche un blog per sfogare le sue frustrazioni non solo su consorzio e condomini, ma anche sullo Stato.

Il post di Giorgia Meloni per ricordare Nicoletta

Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma.

Inizia così il post della Premier che si augura che “la giustizia faccia il suo corso”, anche se

Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così.
Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così.