È stata approvata la presentazione della class action contro il videogioco Fortnite. Nel 2019, infatti, lo studio legale canadese Calex Legal ha chiesto il placet per depositare una class action contro Epic Games per conto di genitori che sostenevano che i loro figli fossero dipendenti da FortnGli effetti della dipendenza da videogiochi, incluso Fortnite, sul cervello dei bambini sono particolarmente dannosi in quanto, quando sono continuamente attaccati alle loro macchine, sviluppano gravi carenze nella loro capacità di integrare l’intero spettro delle emozioni», si legge nella causa. «Gli specialisti riferiscono di lacune nel vocabolario e nell’integrazione sociale. È infatti riconosciuto che l’uso continuo di dispositivi elettronici provoca cambiamenti significativi alla corteccia prefrontale del cervello umano, cambiamenti che colpiscono in particolare i giovani cervelli in via di sviluppoite e il gioco fosse come la cocaina. Ora un giudice del Quebec ha autorizzato l’azione legale, il che significa che la causa può procedere. ll videogioco è diventato un caso dal momento che a farne le spese, dal punto di vista della salute, sembra siano proprio coloro che si mettono davanti al pc per partecipare al game. Lo studio legale che rappresenta i genitori ha appunto dichiarato nel suo dossier che la dipendenza da Fortnite è simile a quella da cocaina, e ha anche citato un articolo del 2018 in cui uno specialista comportamentale britannico ha addirittura paragonato il game all’eroina.
Class action Fortnite: in cosa consiste il gioco e il perchè dell’azione legale. Le novità e i possibili sviluppi
Fortnite è un videogioco sparatutto in terza persona del 2017, sviluppato da People Can Fly e pubblicato da Epic Games per console e PC. Il gioco presenta tre modalità distinte che condividono lo stesso motore grafico: Salva il mondo, Modalità creativa e Battaglia reale. L’accusa sostiene che Epic Games si è avvalsa di “esperti” durante lo sviluppo di Fortnite per garantire la massima dipendenza ai giocatori e non informa le persone dei rischi e pericoli associati all’uso di Fortnite quando creano i loro profili sul game. Inoltre, stando alle motivazioni avanzate dai ricorrenti, Epic fa in modo di tenere i ragazzi attaccati al gioco attraverso la promessa di premi, tra cui la Fortnite World Cup, che offre più di 30 milioni di dollari in denaro. Un giocatore citato nella causa, che aveva 13 anni quando è stata presentata l’azione legale, sarebbe passato dal giocare poche ore alla settimana a diverse ore al giorno nel corso di soli due anni. Si afferma che il ragazzo spesso gioca fino all’una di notte. Viene poi riportato l’esempio di un altro, che ha solo 10 anni, il quale litiga con i genitori per giocare a Fortnite e diventa molto aggressivo e volgare mentre gioca. Il bambino di 10 anni ha anche speso quasi 600 dollari in V-bucks di Fortnite, anche se non è chiaro se ciò sia avvenuto all’insaputa o meno dei genitori. La causa cita anche la recente decisione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di considerare il disturbo da videogioco come una vera malattia, oltre a vari articoli pubblicati dai media a riguardo.
La dipendenza da videogiochi
Stando a quanto dichiarato da molti specialisti, gli effetti della dipendenza da videogiochi, incluso Fortnite, sul cervello dei bambini sono particolarmente dannosi in quanto, continuamente attaccati alle loro macchine, sviluppano gravi carenze nella loro capacità di integrare l’intero spettro delle emozioni. Gli specialisti riferiscono inoltre di lacune nel vocabolario e nell’integrazione sociale. È infatti riconosciuto che l’uso continuo di dispositivi elettronici provoca cambiamenti significativi alla corteccia prefrontale del cervello umano, cambiamenti che colpiscono in particolare i giovani cervelli in via di sviluppo. L’approvazione della class action è solo l’inizio del processo, ma è un passo molto importante poiché il giudice ha confermato che i genitori coinvolti hanno un caso concreto da difendere.