Bonus cultura 18 anni: il ministro Sangiuliano ha espresso insieme alle altre forze della maggioranza la volontà di andare a ridefinire le misure dedicate ai giovani appena maggiorenni, che finora potevano usufruire del bonus 18App.

Questa decisione ha causato un forte scontro tra maggioranza e opposizione, con Matteo Renzi che addirittura minaccia di ostruzionismo.

Il ministro della Cultura, Gennario Sangiuliano, ha chiarito la situazione, affermando che la volontà è quella di ridefinire la misura e di introdurre una soglia ISEE, ma non di abolire del tutto questa agevolazione.

“Dire che vogliamo abolire la 18App è una fake news”, contesta il ministro Sangiuliano, esprimendo la volontà di introdurre una soglia ISEE “che esclusa persone appartenenti a famiglie con redditi elevati”, per poi appoggiare l’emendamento alla Manovra che è stato firmato da tutto il Centrodestra, ovvero dal presidente della commissione cultura della Camera Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, da Rossano Sasso della Lega e Rita dalla Chiesa di Forza Italia:

“L’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione. E’ necessario ridefinirla e rinominarla (la 18App, ndr), affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica”.

Il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, uno dei firmatari dell’emendamento ha rassicurato riguardo lo stanziamento dei fondi comunque per scopi culturali:

“L’emedamento che ho presentato è un emendamento strutturale e riguarda tutte le categorie che di fatto oggi sono beneficiarie dell’App 18: la filiera editoriale, musicale, dei concerti e dello spettacolo dal vivo. Quei soldi, circa 230 milioni di euro, verrebbero spostati sul nuovo Fus, che non si chiamerà più così, ma Fondo Nazionale per lo spettacolo.

Ci saranno più fondi per il Tax Credit del cinema, per le sale cinematografiche e anche per la filiera del libro con l’istituzione del Fondo del libro, che, tra l’altro, era una proposta anche della precedente maggioranza, con anche fondi per i piccoli editori e le librerie di prossimità. Verrebbero poi rafforzati anche i fondi nazionali per la rievocazione storica, che sono bandi pubblici a cui partecipano le città e non sono mai sufficienti”.

Il deputato della Lega Davide Bellomo, invece, ha attaccato l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini ed il modo in cui veniva utilizzato il bonus 18App, denunciando una truffa come esempio:

“Il bonus di 500 euro per i diciottenni ha incentivato più le truffe che la cultura, venendo meno completamente allo scopo formativo per il quale era stato previsto. Ben venga dunque la revisione della App 18, mettendo in campo, come da proposta annunciata dal ministro Sangiuliano, una nuova Carta della Cultura che risponda pienamente alla mission originaria, evitando le storture e le criticità di un bonus che, anche in Puglia, ha prodotto comportamenti illeciti e diseducativi.

Pochi mesi fa la Guardia di Finanza ha scoperto in provincia di Lecce una truffa che ha fruttato un’indebita percezione per un valore complessivo di quasi un milione di euro. Un fenomeno distorsivo che, come ha dimostrato anche una nota trasmissione televisiva di Mediaset, ha interessato l’intero Paese, arricchendo esercenti disonesti e i loro complici, che reclutavano i diciottenni sui social e offrivano loro la possibilità di monetizzare il 70% del voucher o di acquistare prodotti come computer, tablet, smartphone e televisori, esclusi per legge dal beneficio.

Tutto questo con il governo di centrodestra finirà. Franceschini, che da ministro ha sprecato tanto denaro pubblico, come dimostra il fallimento di un carrozzone come ItsArt, la smetta di dire bugie. La nuova Carta della Cultura ci sarà, prevederà addirittura un incremento dei fondi, e risponderà finalmente alla reale richiesta di conoscenza dei giovani e alle necessità degli operatori del settore”.

Pochi mesi fa la Guardia di Finanza ha scoperto in provincia di Lecce una truffa che ha fruttato un’indebita percezione per un valore complessivo di quasi un milione di euro. Un fenomeno distorsivo che, come ha dimostrato anche una nota trasmissione televisiva di Mediaset, ha interessato l’intero Paese, arricchendo esercenti disonesti e i loro complici, che reclutavano i diciottenni sui social e offrivano loro la possibilità di monetizzare il 70% del voucher o di acquistare prodotti come computer, tablet, smartphone e televisori, esclusi per legge dal beneficio.

Tutto questo con il governo di centrodestra finirà. Franceschini, che da ministro ha sprecato tanto denaro pubblico, come dimostra il fallimento di un carrozzone come ItsArt, la smetta di dire bugie. La nuova Carta della Cultura ci sarà, prevederà addirittura un incremento dei fondi, e risponderà finalmente alla reale richiesta di conoscenza dei giovani e alle necessità degli operatori del settore”.

Bonus cultura 18 anni abolito? Le proteste dell’opposizione

La capogruppo del PD, Simona Malpezzi, si era da subito scagliata contro l’emendamento proposto dalle forze di maggioranza, chiedendo al ministro Sangiuliano un “parere contrario” se “non vorrà essere ricordato come il ministro che non ha difeso lo scippo di 230 milioni per i consumi culturali dei 18enni”.

Sulla stessa linea il commento della capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Barbara Floridia:

“Saremo a fianco del mondo del libro e della cultura in generale che chiede al governo di tornare sui suoi passi. Dopo la pandemia il settore culturale va sostenuto con misure che si dispiegano nel tempo, a maggior ragione in questa fase di crisi energetica e di calo generalizzato dei consumi”.