Chi è Claudio Campiti è l’uomo che ha fatto fuoco in un bar a Fidene uccidendo tre donne e ferendo gravemente altre tre persone. In quel momento si stava tenendo una riunione del consorzio Valleverde della zona Valle del Turano. L’uomo dopo aver fatto irruzione nel gazebo ha iniziato a sparare a raffica colpendo cinque persone. Tre donne sono morte sul colpo mentre altre tre sono state ferite. Una di loro sarebbe in pericolo di vita. A bloccare l’uomo uno dei partecipanti alla riunione che ha approfittato del momento in cui la pistola si è inceppata.
Chi è Claudio Campiti, in che condizioni viveva?
Chi è Claudio Campiti viveva in condizioni di assoluta indigenza. L’uomo non era un volto nuovo al consorzio in quanto in passato c’erano state delle denunce per i suoi comportamenti violenti. Un residente ha spiegato in queste ore che l’uomo era sempre polemico e che il suo obiettivo erano i dirigenti del consorzio. Nessuno fino ad oggi però si sarebbe mai aspettato un simile epilogo. Claudio Campiti viveva in una casa senza acqua e senza luce. L’uomo originario di Ladispoli stando alle testimonianze raccolte aveva speso tutti i soldi che il Comune gli aveva dato per la fogna: “Il Comune di Ascrea gli ha dato i soldi per farla ma lui li ha spesi in altro modo ed è rimasto senza”. Ultimamente l’uomo aveva anche minacciato dei bambini. L’uomo utilizzava anche un blog in cui scriveva dei post deliranti contro il consorzio. Nell’ultimo risalente al novembre 2021 aveva scritto: “Qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso, qui denunciare è tempo perso so tutti ladri. È un feudo concesso dallo Stato al Consorzio Valleverde”. Sul suo profilo Facebook sono presenti numerosi riferimenti nazi-fascisti, tra cui una medaglia con un fascio littorio e il motto fascista “Molti nemici molto onore” e soldatini con le fattezze di Hitler e Mussolini. L’uomo era esasperato dalle regole interne del Consorzio e per questo ha deciso di ribellarsi con un’azione omicida che poteva tradursi in una vera strage.
La morte del figlio
Claudio Campiti aveva perso un figlio minorenne in un incidente sulla neve in Nord Italia. Da quel momento l’uomo aveva perso la testa. I vicini di casa raccontano infatti che dopo quel tragico evento Campiti aveva manifestato degli squilibri. Girava a torso nudo d’estate per le stradine del centro di Turano e chiunque lo incontrava lo considerava inquietante. Il figlio quindicenne si era schiantato nel 2012 in Alto Adige contro un albero dopo essere uscito di pista con lo slittino, a bordo del quale era stato lasciato da solo a percorrere, per la seconda volta in assoluto, la difficile pista di discesa dalla Croda Rossa. Per la morte del 14enne la Procura ha condannato l’amministratore delegato della Drei Zinnen Spa per la violazione delle norme di sicurezza. Dopo quel lutto, l’uomo ha iniziato a soffrire di disturbi mentali.
Il furto della pistola
A Claudio Campiti era stato negato il porto d’armi. L’uomo era però in possesso di una pistola, una Glock calibro nove. Secondo quanto si è appreso, Campiti avrebbe sottratto la pistola da un poligono di tiro a Tor Di Quinto dove si recava per le sessioni di tiro. L’uomo sapeva dunque sparare e maneggiare una pistola. Al momento la struttura è stata posta sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti. Pare che Campiti avesse rubato la pistola senza che nessuno se ne accorgesse.
Il racconto dei testimoni
Claudio Campiti ha estratto questa mattina una pistola scaricando diversi colpi nei pressi di un bar in via Monte Giberto. Roma, quartiere Fidene. Le persone uccise sono tre e altre risultano ferite. Il bilancio è ancora in aggiornamento. Il movente è da ricollegare agli attriti con il Consorzio. Una testimone ha raccontato che l’uomo è entrato e dopo aver detto “vi ammazzo tutti” ha iniziato a sparare: “Ha sparato in direzione del consiglio di amministrazione del consorzio. L’arma, a un certo punto, si è inceppata ed è stato fermato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala”, ha raccontato. Una dinamica che lascia pensare ad un omicidio premeditato.