Giornata degli Alpini a Milano, il presidente del Senato La Russa ipotizza la rimodulazione della mini naja.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha partecipato questa mattina alla cerimonia dell’alzabandiera in piazza Duomo a Milano per le celebrazioni in ricordo degli Alpini e di tutti i soldati caduti in guerra e in pace per la Patria.

L’esponente di Fdi ha parlato di “omaggio doveroso di tutta l’Italia agli Alpini, verso cui siamo debitori“. Una categoria a cui non va solamente riconosciuto quanto di straordinario fatto in passato, bensì “quello che continuano a fare in ogni occasione di emergenza, di necessità e di calamità”. La cerimonia fa parte della lunga rassegna di celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione del Corpo.

Cos’è la “mini naja” proposta dal presidente Ignazio La Russa

Mini naja, che cos’è: si tratta di un progetto sperimentale approvato nel febbraio 2019 dal governo Conte I con una larghissima maggioranza in Parlamento, in cui giovani volontari avrebbero avuto la possibilità di trascorrere un periodo di sei mesi di addestramento, sia in presenza che tramite lezioni online: alcune sigle degli Alpini hanno marciato durante le celebrazioni chiedendo la reintroduzione della leva.

Tre anni fa il firmatario di questa proposta di legge, il forzista Matteo Perego, la definì “un percorso educativo e di formazione specializzato nelle forze armate,  utilizzabile nella progressione degli studi mediante il riconoscimento di attestati e crediti in ambito universitario“. All’epoca, potevano aderire i giovani di età compresa tra i 18 e i 22 anni, senza procedimenti penali o giudiziari in atto e non inseriti in alcun meccanismo di prevenzione.

La Russa suggerisce che la proposta sia di sua derivazione, tuttavia delegherà alcuni senatori del suo partito alla presentazione del disegno di legge. Rispetto all’idea originaria, il periodo sarà notevolmente accorciato fino a 40 giorni, ma saranno confermati i crediti universitari o per i concorsi pubblici o ancora per la maturità. Il presidente ammette di aspettarsi “numeri ampi”, e ha spiegato che la proposta non può assumere carattere obbligatorio anche per i costi che occorrerebbe sostenere. Un’opportunità per sviluppare senso civico e “imparare cosa vuol dire amare l’Italia e renderle servizio.