I rischi connessi alle diete proteiche passano spesso in secondo piano quando l’obiettivo principale è uno e fisso: dimagrire. E in effetti consentono di farlo, anche velocemente. Non sono, però, la soluzione a ogni girovita abbondante. Anzi, dovrebbe essere sempre un nutrizionista a stabilire come una persona può dimagrire, perché una dieta è un atto medico, e quella iperproteica non va bene per tutti. Ormai ne esistono di tanti tipi, ma le diete iperproteiche sono tutte caratterizzate da un fattore comune: la quantità di proteine è superiore a quello che è un regime alimentare corretto. Quindi, in sostanza, si tratta di adottare un’alimentazione di per sè eccezionale.

Diete proteiche, rischi e benefici. Cosa sono e quando adottarle

La dieta proteica è un particolare regime alimentare caratterizzato da un ridotto consumo di carboidrati abbinato ad un elevato apporto di proteine e grassi. Sia che parliamo di diete ipoproteiche (cioè con poche proteine), sia che si tratti invece di diete iperproteiche (con tante proteine), il modello di riferimento è la classica dieta Mediterranea, considerata il regime alimentare più equilibrato e quindi il più sano. Prima di scendere nei dettagli è bene capire qual è la quantità di proteine che permette all’organismo di stare bene. E avere bei muscoli. In un individuo sano si calcolano 0,9 grammi di proteine per ogni chilo di peso corporeo, e tale quantità va bene sia per gli uomini sia per le donne a patto di essere in buona salute. Diversamente ogni dieta che comporti un eccesso di proteine deve essere scrupolosamente evitata. Le diete iperproteiche vanno di moda perché saziano molto. Il loro potere saziante, infatti, è dovuto alle proteine, che per essere metabolizzate richiedono molto più tempo rispetto ai carboidrati. C’è un però: le proteine animali producono anche molte più scorie azotate che affaticano gli organi depuratori. Il rischio, dunque, è che si vada incontro a un’insufficienza renale se la dieta è protratta a lungo, o se a seguire questo tipo di alimentazione è una persona che ha già problemi di salute. Oppure se è in una fase particolare della vita come la gravidanza, l’allattamento la crescita. Ad aumentare, inoltre, non è solo la quantità di nutrienti proteici, ma anche quella dei grassi saturi presenti nella carne e negli affettati, anche nei più magri. E a farne le spese è il fegato che, alla lunga, si trova a dover metabolizzare più grassi del dovuto, con il rischio di andare incontro a un’alterazione della sua funzione. 

Cibi consigliati e comportamenti da evitare

Visti i rischi connessi per reni e fegato, si potrebbe pensare a una dieta iperproteica a base di proteine di origine vegetali. In questo caso, però, è indispensabile farla sotto stretto controllo medico. Sicuramente non tutti possono seguire questo menù con tante proteine “verdi”. Ma assumendo proteine dai legumi e dai cereali si assumono anche carboidrati, che nella dieta iperproteica sono quasi assenti, andando così a compensare in parte le mancanze nutrizionali. Anche una dieta con proteine animali deve essere prescritta da un medico, sia chiaro. Solo uno specialista è in grado di stabilire, dopo attenta visita, se la persona possa davvero seguire un regime alimentare così particolare. Riguardo alla durata, poi, è sempre il nutrizionista che decide per quanto tempo si può adottare questo menù: si parte dalle 2 settimane, ma non bisogna mai superare i 2- 4 mesi. Chi ha già problemi ai reni, soffre di cirrosi epatica o ha altri disturbi del fegato le diete iperproteiche deve assolutamente evitarle. Lo stesso vale per i diabetici, le donne in gravidanza o chi ha disturbi cardiovascolari. In alcuni casi va bene per gli anziani se hanno problemi di diminuzione di massa muscolare. Per tutelare la propria salute è tuttavia importante che tale concetto non venga portato agli estremi: tutte le diete che estremizzano un determinato regime alimentare nascondono infatti dei risvolti negativi.