La Formula 1 si prepara con molta calma a ripartire nel 2023 e in casa Ferrari dopo l’addio di Binotto resta il tema legato alla gestione di Sainz e Leclerc su cui anche Stefano Domenicali ha voluto esprimersi. Ricordiamo che nel corso di questa stagione i due piloti della Rossa hanno saputo giocare spesso di squadra fermo restando che nessuno dei due ha mai voluto mollare un centimetro sull’altro; l’episodio più emblematico è avvenuto nel corso della penultima gara quando Leclerc per più volte aveva chiesto invano al muretto di concedergli la terza posizione di Sainz.

Insomma, tanta stima tra i due ma senza mai alzare il piede perché in Formula 1 la competizione tra compagni di scuderia è alla base di ogni weekend. Tornando alla nuova direzione che la Ferrari dovrà prendere in merito a questo tema, Domenicali ha affermato:

Hamilton e Verstappen sono in cima al mondo da tempo, Charles e Carlos ci possono arrivare, ognuno a suo modo: hanno le carte per riuscirci. Il loro soggiorno a Maranello può durare a lungo, sì. E questo servirebbe a loro, e anche alla scuderia, per crescere ancora. Ma in F.1 il compagno di squadra è il tuo primo avversario, e dunque la futura convivenza dipende da come verrà gestito il loro rapporto. Un tema che il nuovo team principal dovrà affrontare subito, perché è delicato.

Tra Leclerc e Sainz: il futuro Ferrari secondo Domenicali

Non solo piloti verrebbe da dire, perché naturalmente il nuovo corso di Ferrari dovrà essere in continuità con quanto visto quest’anno, almeno negli elementi positivi. Proprio il tema della continuità era stato sollevato pochi giorni fa da Nico Rosberg (che aveva rimproverato alla Ferrari di aver troppe volte cambiato ciclo) e anche per Stefano Domenicali diventerà fondamentale negli sviluppi futuri:

Ora la Ferrari deve trovare un nuovo equilibrio con una nuova guida che dovrà rapportarsi alla struttura e ai piloti. La logica della continuità è più efficace nell’immediato, dunque c’è il rischio che serva un po’ di tempo per ripartire. Ma è una riflessione che i vertici Ferrari avranno fatto quando hanno preso la decisione