L’accredito degli arretrati scuola relativi al periodo 2019 -2021 dovrebbe ormai essere in arrivo. Dopo un via libera lampo degli organi di controllo (lunedì scorso l’ok della Corte dei conti), è stato firmato l’accordo tra Aran e sindacati sul Ccnl Istruzione e Ricerca (2019-2021), che consente di erogare l’anticipazione della parte economica a una platea di 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenente ai settori scuola e Afam (compresi 850mila docenti) e 77.255 appartenenti ai settori università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca. Il comparto Scuola ha dovuto attendere più del previsto per il rinnovo del e, di conseguenze, i tempi per ricevere gli arretrati previsti si sono dilatati. Dopo l’annuncio dello scorso 10 novembre da parte del Ministro dell’Istruzione e del merito Valditara è passato del tempo. E gli accrediti, che erano stati previsti per la fine del mese di novembre 2022, non sono ancora arrivati.

Arretrati scuola: quando arrivano, l’importo e a chi spettano gli aumenti previsti. Tutte le novità

Iniziamo subito col dire che gli accrediti di arretrati scuola, oltre che gli aumenti previsti per docenti e personale ATA, saranno slegati dallo stipendio. Detto altrimenti, il personale scolastico non riceverà gli arretrati scuola (e neppure gli aumenti previsti) insieme con lo stipendio di dicembre 2022, ma arriveranno con un accredito a sé stante. L’incremento medio lordo mensile per 13 mensilità per tutto il comparto è pari a 98 euro. Per quanto riguarda il personale docente, gli incrementi medi lordi ammontano a 101 euro al mese, pari a un incremento percentuale superiore al 4,2 percento (ma con le risorse in più – circa 300 milioni – già concordate dall’esecutivo con i sindacati nelle settimane scorse, l’aumento finale per i docenti salirà a regime a 124 euro lordi mensili). Di base, accederanno alle erogazioni tutti i lavoratori del settore scuola in attivo nel periodo 2019 – 2021. Ammessi alla percezione sia il personale scolastico assunto a tempo indeterminato, sia chi ha prestato servizio a tempo determinato nel periodo indicato, purché il contratto riporti come data, in alternativa fino all 30 Giugno o fino al 31 Agosto. Gli arretrati, inoltre, spettano anche al personale scolastico attualmente in pensione e ai lavoratori scolastici che hanno prestato supplenza in via temporanea durante l’anno 2019, anche se non annuale, e anche se attualmente non stanno prestando servizio. L’erogazione avverrà in modo totalmente automatico: sia aumenti che arretrati scuola relativi al 2019 – 2021 verranno accreditati cioè senza la necessità di presentare alcuna domanda. L’assegno dovrebbe arrivare entro la fine del mese di dicembre 2022. Tuttavia, è molto probabile che i pagamenti vengano conclusi anche prima del 25 dicembre. L’importo totale degli arretrati ammonta, in media, a 2.500 euro. Tuttavia, la somma non è uguale per tutti i lavoratori del settore Istruzione: c’è una differenza sostanziale tra importi degli aumenti relativi al personale docente e importi previsti per il personale ATA. Quest’ultimi, infatti, potranno contare su 100 euro in più in busta paga, mentre per i docenti la somma si aggira sui 125 euro. Bisogna inoltre considerare che l’aumento potrà variare a seconda della posizione del lavoratore del settore scuola, oltre che in base all’anzianità di servizio.

Le altre misure annunciate

Tra le altre novità, il ministro dell’Istruzione e del merito ha annunciato lo stanziamento di oltre due miliardi per l’edilizia scolastica, di cui 953,5 milioni in nuove risorse. I fondi andranno per messa in sicurezza, riqualificazione, adeguamento sismico, antincendio, eliminazione barriere architettoniche, e per interventi su mense e palestre, potenziando gli obiettivi Pnrr. Valditara ha detto anche di volere lavorare, assieme al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a un piano di semplificazione e sburocratizzazione in campo di edilizia scolastica. Le parole di Valditara sono state apprezzate dal presidente dell’Upi, Michele de Pascale.