Il costo dei voli per la Sicilia ha raggiunto cifre davvero improponibili. Volare da Roma-Palermo, infatti, costa più che raggiungere New York da Fiumicino. Così la giunta regionale ha deliberato di dare incarico ad una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust, perché si possa valutare l’opportunità e poi immediatamente rivolgersi all’Autorità che vigila sulla concorrenza. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che aveva già paventato l’intenzione di denunciare il “cartello” tra Ita e Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori a operare su quel percorso. Un fatto inaccettabile per Schifani che ha denunciato come il costo dei voli Palermo Roma raggiunga cifre esorbitanti e addirittura non si riesca, a volte, neanche a trovare la disponibilità. Il Presidente della Regione lo ha appurato personalmente sollevando la questione del caro voli che da anni è ben nota a studenti e lavoratori fuori sede.
Costo dei voli per la Sicilia: fino a 700 euro per andata e ritorno da Roma-Palermo
A conti fatti, volare da Palermo a Parigi o Barcellona costa meno che prendere un aereo per Roma. Facendo alcune simulazioni, l’agenzia Ansa riporta che conviene staccare il biglietto Palermo-Parigi con scalo a Roma e scendere nella capitale. Un viaggiatore che volesse andare a Roma l’11 Dicembre e tornare lo stesso giorno, con Ita, senza bagaglio pagherebbe 428 euro. Per andare a Bologna nel periodo natalizio, il volo con Ita costa 750 euro. Come si nota, non è solo la tratta Palermo-Roma, quella nota ai politici dell’isola, a generare scandalo: il cartello di cui parla il presidente Schifani si può estendere a tante altre città del nord, da Roma in su. A ridosso delle festività, poi, i prezzi lievitano alle stelle anche se si prenota per tempo il volo, fino a diventare inaccessibili nelle ultime settimane, e con qualsiasi compagnia. L’iniziativa del governo regionale a tutela della popolazione siciliana non riguarda solo la tratta Palermo- Roma per la quale, tra l’altro, la compagnia di bandiera si è affrettata ad annunciare un incremento dei voli a partire dalla prossima settimana con biglietti meno cari. Ma si estende a tutte le altre destinazioni da e per l’isola, anche se al momento non sono state annunciate modifiche a riguardo.
Una questione sempre calda
Quello del caro voli è un tema che si ripropone periodicamente per i siciliani. Non è la prima volta, infatti, che esplode la questione del caro voli a ridosso delle festività natalizie e le poche iniziative attuate, come le tariffe scontate previste con Sicilia-Vola (che prevede la riduzione del 30 percento fino al 31 dicembre per i lavoratori e gli studenti siciliani sulle rotte da e per Palermo e Catania), o Carta giovani (che applica invece uno sconto del 20 percento per gli under 35), hanno dimostrato tutta una serie di limiti che di fatto non hanno aiutato concretamente quanti studiano o lavorano in altre regioni italiane. Ci riprova adesso anche il governo Schifani che, oltre all’Antitrust, ha annunciato l’attivazione di un osservatorio permanente per il monitoraggio del traffico aereo siciliano che coinvolgerà i vertici degli aeroporti dell’Isola, le compagnie aeree e i rappresentanti dei consumatori. La decisione di istituirlo è stata assunta dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, come altro tassello della strategia volta al controllo caro-tariffe aeree e alla tutela dei viaggiatori siciliani. Nelle intenzioni dei rappresentanti politici regionali l’osservatorio costituirà uno strumento importante per monitorare il traffico aereo da e per la Sicilia e dovrebbe entrare in funzione già nelle prossime settimane.