Il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco dal Papa per un’udienza privata dopo la messa celebrata dal cardinale Mauro Gambetti questa mattina in Vaticano. “Una grande emozione” per i 2.000 vigili del fuoco presenti, in particolare quando il funzionario Paolo Parlani, tra i 200 pompieri che hanno preso parte alle operazioni di soccorso a Ischia dopo la frana del 26 novembre scorso, ha recitato la preghiera del Vigile del Fuoco, prima che il Pontefice prendesse la parola per mostrare loro la sua riconoscenza.
Vigili del fuoco dal Papa per un’udienza privata: le parole del Pontefice
Si è tenuto questa mattina, all’interno dell’Aula Paolo VI del Vaticano, l’incontro tra Papa Francesco e una rappresentanza dei direttori centrali e regionali del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, a cui hanno presieduto anche il sottosegretario all’Interno con delega ai Vigili del fuoco Emanuele Prisco, il capo Dipartimento Laura Lega e il capo del Corpo Guido Parisi. Proprio il prefetto Lega ha portato al Papa il saluto di tutti i vigili del fuoco: “Santità, è motivo di particolare emozione porgere, a nome del personale del Dipartimento e del Corpo nazionale, un deferente saluto in un’occasione così unica. Noi, oggi – ha detto – rappresentiamo oltre 40.000 tra uomini e donne che, a livello centrale e territoriale, permanenti e volontari, sono quotidianamente impegnati, ciascuno nel proprio settore di competenza, con uno spirito di squadra e condivisione di strategie d’intervento ed obiettivi, nell’assicurare il soccorso alle persone. Sempre e comunque. Come, da ultimo, nella tragedia ischitana”.
“Una grande emozione” per i 2.000 pompieri presenti, il cui lavoro è stato riconosciuto con parole di stima e affetto dal Pontefice. “Voi, Vigili del Fuoco, rappresentate una delle espressioni più belle della lunga tradizione di solidarietà del popolo italiano, che affonda le radici nell’altruismo evangelico – ha detto Papa Francesco -. Questo incontro mi offre l’occasione di esprimere il mio apprezzamento per ciò che rappresentate e per quello che fate a servizio della collettività, sia nei servizi quotidiani sia nelle grandi emergenze. Di queste la più recente è l’alluvione in una zona dell’Isola di Ischia; ma tutti conosciamo i vostri numerosi e prolungati interventi in soccorso dei terremotati”.
“Anche io – ha proseguito – ho potuto constatare personalmente, in occasione di alcune visite compiute in Italia, il bene che avete fatto alla gente e al patrimonio ambientale e storico-artistico in quelle situazioni. Il vostro lavoro – in sinergia con altre forze – è volto a garantire le condizioni di sicurezza e di tranquillità alla vita civile; e inoltre, come dicevamo, a intervenire quando si tratta di porre i cittadini al riparo da calamità e pericoli. Il vostro senso di dedizione, questo è chiave, la prontezza, l’altruismo, l’audacia, la disponibilità al sacrificio, fino a quello della vita, sono ben noti e la gente ne va giustamente fiera. In certe situazioni di grave pericolo, voi rischiate la vostra stessa incolumità. Pertanto, la vostra missione è una scelta personale e consapevole che si giustifica per il dovere di tutelare le persone e le comunità nel momento del bisogno”.
Bergoglio esorta i Vigili del Fuoco “a custodire questo patrimonio morale e civile, coltivandolo prima di tutto nel loro stile di vita personale. In effetti – afferma – la vostra è una di quelle professioni che hanno il carattere di una missione: una missione di servizio alla gente nei momenti di bisogno, dalle piccole alle grandi emergenze che possono capitare; una missione di servizio alla dignità delle persone, che nella difficoltà non vanno mai abbandonate; una missione di servizio al bene comune della società che, specialmente nei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo, necessita di forze sane, affidabili, che lavorano con tenacia nel nascondimento”.