La Meloni cambierà l’importo dell’assegno unico, grazie all’introduzione di nuovi requisiti. Il 2023 inizia bene per le famiglie con figli, arriva la rivalutazione dell’importo nella misura del 50 per cento.

Uno dei dettagli più interessanti contenuti nel dossier del disegno di Legge di Bilancio 2023, riguarda proprio le famiglie. Il Governo Meloni cerca di ovattare i figli, garantendo un supporto economico stabile, proficuo e duraturo nel tempo.

L’assegno unico viene collocato in un contesto semplice dove non incide il quadro dei criteri o delle condizioni. Questo, fa ben comprendere le linee del governo italiano.

Un progetto che prevede uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. La Meloni nella nuova Manovra 2023 ha ben pensato di supportare economicamente le famiglie con figli, attraverso l’aumento dell’assegno unico. Non solo. Sono tanti gli interventi al vaglio dell’Esecutivo.

Assegno unico 2023: cambiano i requisiti

Le variazioni sul valore dell’assegno unico partiranno certamente dal 1° gennaio 2023 o nel corso dello stesso mese. Le famiglie non dovranno aspettare una tempistica eccessiva priva di ricevere l’aumento sull’importo spettante.

In linea teorica, la nuova normativa dovrebbe contenere un incremento nella misura del 50 per cento per i nuclei familiari composti da tre o più figli. La regola prevede l’aumento dell’assegno unico per le famiglie con almeno figli da 1 a 3 anni.

Nel merito, hanno diritto all’aumento sull’assegno unico tutte le famiglie con figli minori da 1 a 3 anni, viene legato a nuovi requisiti reddituali, per cui rientrano nel beneficio le famiglie con reddito ISEE alto, ma comunque, uguale o inferiore a 40.000 euro.

Assegno unico: ISEE 2023

Fino ad ora, l’Ente nazionale della previdenza sociale distribuisce l’assegno unico per i figli minori o disabili pari a 175 euro mensili, con requisiti ordinari. Attenzione, se la famiglia dispone di un reddito ISEE uguale o inferiore a 15.000 euro.

Una delle novità in merito all’assegno unico contenute nel disegno della legge di Bilancio 2023, riguarda la non incidenza del reddito ISEE o, almeno, viene considerato un ampio limite (40.000 euro).

Ad oggi, le famiglie con un reddito che sfora i 15.000 euro prendono un assegno ridotto di 50 euro.

Ciò detto, il nuovo orientamento del governo Meloni, è nettamente molto più propenso a elargire somme di denaro nelle tasche delle famiglie con figlie. La prova dalle disposizioni contenute nel capo II famiglie e disabilità delle famiglie, nello specifico dell’articolo 65 sulle norme applicabili all’assegno unico e universale per i figli a carico, contenute nel decreto Legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021, n. 230, che recita:

“Le novità permanenti, al fine della misura dell’assegno, le equiparazioni, già previste fino al 31 dicembre 2022, rispettivamente: tra il figlio minorenne a carico e il figlio maggiorenne disabile e a carico; tra il figlio minorenne a carico e disabile e il figlio di età inferiore a ventuno anni, sempre disabile e a carico”

Nello stesso articolo viene prevista la proroga del beneficio economico per le famiglie, in particolare:

“Un ulteriore beneficio con riferimento ai figli a carico con disabilità, nell’ambito dei nuclei familiari rientranti in una determinata fattispecie, e si introduce un incremento dell’assegno con riferimento ai figli di età inferiore ad un anno ovvero, in una determinata ipotesi, di età inferiore a tre anni”.

Assegno unico RdC e nuovo importo

Secondo la normativa prevista nella bozza della Manovra 2023, per le famiglie con figli fruitori di Reddito di cittadinanza, l’erogazione dell’assegno unico e universale per i figli a carico viene rilevata seguendo i requisiti e specifiche disposizioni di calcolo.

Si ricorda che, le variazioni sull’assegno unico universale per le famiglie con i figli a carico entrano a regime con decorrenza dal 1° gennaio 2023. In esame e in attesa di valutazione l’incremento pari al 50 per cento al netto di maggiorazioni per ogni figlio da un mese a un anno. Le nuove novelle si applicano anche ai minori di anni tre anni, con un’ISEE pari o inferiore a 40.000 euro, se il nucleo familiare è composto da almeno tre figli.

La rivalutazione dell’assegno unico viene applicata anche prima della nascita del figlio, considerato che l’assegno unico e universale per i figli prevede la distribuzione di un beneficio economico a partire dal settimo mese di gestazione.