Messaggio Sergio Mattarella in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, “il rispetto della persona e delle sue libertà fondamentali come diritto che appartiene a tutta l’umanità”.

Si festeggia il 10 dicembre l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata nel 1948 alle pendici della Seconda Guerra Mondiale, che prevede per il 2022 il tema “Dignità, libertà e giustizia per tutti”. Per il presidente della Repubblica “non tutti hanno rispettato i diritti fondamentali dell’uomo“.

Giornata dei Diritti Umani, il pensiero di Mattarella per Ucraina e Iran

Come facilmente intuibile, Mattarella fa riferimento alla “brutale aggressione subita dal popolo ucraino” in primis per citare un esempio drammaticamente reale di mancato rispetto dei diritti umani. Ma sfortunatamente la lista è più lunga e contempla anche “la repressione contro quanti si oppongono alle violenze sulle donne, i tentativi di sopprimere le voci dei giovani, che manifestano pacificamente per chiedere libertà e maggiori spazi di partecipazione“. In sintesi, “colpiti sono sempre i più vulnerabili e indifesi“.

Poi il capo dello Stato ha ricordato che “la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani impegna tutti i membri della Comunità internazionale a comportamenti coerenti con tali altissimi e irrinunciabili principi“. In tutto questo, il ruolo della Repubblica Italiana è di massimo impegnoa favore delle iniziative di difesa e promozione dei diritti umani sviluppate sia in ambito nazionale sia nel contesto internazionale“.

A proposito dell’Iran, dove sono state eseguite le prime condanne a morte, il leader del Quirinale ha definito “inaccettabili” le sentenze capitali confermate nei giorni scorsi. Nel frattempo, Mattarella ha dichiarato che martedì prossimo si terrà un incontro in Vaticano per un’iniziativa congiunta con la Santa Sede orientata a promuovere la pace in Ucrainasecondo lo spirito invocato dalla Conferenza di Helsinki“: per la Chiesa sarà presente il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.