Guerra in Ucraina, ultime notizie.

Nella giornata di ieri sono arrivate parole interessanti da parte di Vladimir Putin circa la necessità di costruire un rapporto orientato ai negoziati (con la Turchia che si è resa disponibile a mediare). Parole e intenzioni confermate in un secondo momento anche dal ministro degli Esteri Lavrov. Ma secondo l’ISW (Institute for Study of the War, organizzazione americana), dietro queste velleità si nasconderebbe l’intento di far collidere l’Ucraina con l’Occidente.

Tuttavia, è necessario che le parti coinvolte siano d’accordo su termini e condizioni. Il presidente Volodymyr Zelensky ha attaccato nuovamente la Russia nel suo ultimo videomessaggio serale, accusandola di “aver portato l’inferno nel suo Paese“. Tra le aree critiche, il capo di Stato ha indicato il Donbass e i villaggi di Bakhmut, Soledar e Kreminna. Bakhmut nello specifico è “una città fantasma, completamente bruciata e rasa al suolo”. Prosegue inoltre l’impegno internazionale affinché sia istituito un Tribunale che processi Mosca per i crimini di guerra da lei commessi.

Guerra in Ucraina, bombardamenti intensificati nelle ultime 24 ore

Sarebbero almeno 15 gli aerei kamikaze di fattura iraniana (appartenenti alla famiglia Shahed-131 e Shahed-136) esplosi nelle ultime 12 ore della guerra in Ucraina. Lo comunica il comando dell’aeronautica militare di Kiev, che circoscrive l’area interessata alle regioni di Kherson, Mykolaiv e Odessa: una decina sarebbero stati abbattuti. A Odessa, tuttavia, l’intera città e gran parte della regione sarebbero in pieno blackout da corrente elettrica.

Poco più a nord, nell’oblast di Dnipropetrovsk, un attacco ha ferito almeno quattro civili. Da monitorare quanto sta accadendo a ovest della centrale di Zaporizhzhia, con la città di Nikopol che sembra target prossimo all’occupazione russa. Anche a Sumy, nella parte settentrionale dell’Ucraina, colpito il villaggio di Velykopysarivska con danni significativi alle infrastrutture.

Come comunicato dal ministro dell’Istruzione ucraino Serhii Shkarlet, dall’inizio del conflitto tra le infrastrutture più colpite ci sono anche le scuole e i luoghi di ritrovo e aggregazione giovanile: quasi 3.000 quelle distrutte o danneggiate. Prosegue intanto la macchina della solidarietà: la Norvegia ha annunciato l’invio di un pacchetto di aiuti dal valore di 100 milioni di euro per la ricostruzione o il ristoro delle infrastrutture colpite. Grande novità in tal senso è rappresentata dal sostegno mostrato per la prima volta da un Paese africano: si tratta del Marocco, che invierà a Kiev una delegazione di carri armati T-72.

Kuleba: “Momento mediazione con Putin non è ancora arrivato”

Nel frattempo, sono arrivate le parole del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che ha parlato di un potenziale ruolo della Santa Sede in ipotetiche trattative di pace:

La triste verità è che non è ancora arrivato il momento per la mediazione e la ragione è il presidente Putin. Se vuoi la pace, non mandi missili ogni settimana per distruggere le nostre infrastrutture, non continui a mandare militari per catturare le nostre città, non annetta territori che sono di altri. Arriverà il momento della mediazione e se la Santa Sede vorrà partecipare sarà benvenuta. La Santa Sede o qualsiasi Stato non devono dire che se aiutano con qualcosa, devono anche essere neutrali per non spaventare i russi. Noi non accettiamo questo.