Brittney Griner Arabia Saudita ha ribadito l’importanza della sua mediazione nei negoziati che hanno portato allo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia, con la liberazione della giocatrice americana di pallacanestro in cambio della consegna del trafficante d’armi russo Viktor Bout.
Brittney Griner Arabia Saudita decisiva con il principe Bin Salman
Il ministero degli Esteri saudita ha dichiarato che il principe Mohammed Bin Salman, membro della famiglia reale saudita, ha fatto “sforzi personali” per sbloccare la situazione. Il principe, ha dichiarato il ministro Faisal bin Farhan durante una conferenza stampa a Riad, “è intervenuto personalmente per sbloccare la situazione”.
La smentita degli USA
L’Arabia Saudita è intervenuta dopo che la portavoce della Casa bianca, Karine Jean-Pierre, aveva dichiarato nel briefing con i giornalisti che Stati Uniti e Russia erano stati i “soli Paesi che hanno negoziato l’accordo” e che “non c’erano state altre mediazioni” continuando così la querelle diplomatica sui meriti di questa operazione di liberazione. Washington ha ringraziato gli Emirati Arabi per aver messo a disposizione il proprio territorio per avviare lo scambio tra Griner e Bout. “Non ho nient’altro da aggiungere – aveva commentato la portavoce di Joe Biden – ma riguardo a come è andato il rilascio, è stata una cosa tra i governi Usa e russo”.
Brittney Griner era stata condannata a 9 anni per possesso di marijuana
Brittney Griner, arrestata a Mosca per aver esportato meno di un grammo di marijuana da utilizzare per la sua sigaretta elettronica, era stata condannata a nove anni di carcere. Giovedì, invece, la situazione si è sbloccata in modo definitivo e l’americana è potuta tornare a casa. Subito dopo l’annuncio della liberazione di Brittney Griner, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti avevano rilasciato un documento congiunto con cui si intitolavano il merito della svolta.