Ape Sociale 2023: il governo Meloni ha disposto la proroga anche per il prossimo anno della pensione anticipata “Ape Sociale”. Ecco tutte le novità e il funzionamento di questo scivolo concesso ai lavoratori.
Ape Sociale 2023: proroga
L’art. 55 della bozza della Legge di bilancio 2023, che riguarda l’“Ape sociale”, rinnova le sue disposizioni ed introduce, dunque, alcune novità per quanto riguarda questo scivolo per andare in pensione in maniera anticipata.
L’Ape Sociale 2023 consiste in una indennità, corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni.
La scadenza di questa misura, che è fissata al 31 dicembre 2022, con le disposizioni inserite all’interno della Manovra Finanziaria, sarà prorogata fino al 31 dicembre 2023.
L’Ape Sociale 2023 sarà confermata anche per le seguenti categorie professionali, che si aggiungono a quelle già individuate dall’elenco di cui all’allegato C) alla legge n. 232 del 2016, ovvero:
- i professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
- i tecnici della salute;
- gli addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
- le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
- gli operatori della cura estetica;
- le professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati;
- gli artigiani, operai specializzati, agricoltori;
- i conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
- gli operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
- i conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
- i conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
- gli operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e perla fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
- i conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
- i conduttori di mulini e impastatrici;
- i conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
- gli operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
- gli operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
- i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
- il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
- il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
- i portantini e professioni assimilate;
- le professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
- le professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Ape Sociale 2023: che cos’è e a quanto ammonta
L’Ape Sociale 2023 consiste in una indennità che viene corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovano in particolari condizioni.
L’indennità, di importo massimo di 1.500 euro, viene erogata su 12 mensilità l’anno ed è calcolata in base all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, non soggetto a rivalutazione.
A chi spetta e requisiti
L’Ape Sociale 2023 spetta ai soggetti con un’età anagrafica minima di 63 anni, che non siano già titolari di pensione diretta e che siano in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
- soggetti in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, che siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni e abbiano concluso la prestazione per la disoccupazione loro spettante;
- soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, oppure un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, a condizione di possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- soggetti che hanno una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- lavoratori dipendenti al momento della decorrenza dell’APE sociale, che svolgono specifiche attività lavorative “gravose” da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni.
Ape Sociale 2023: quando fare domanda
I soggetti che hanno i requisiti necessari possono presentare la domanda per l’Ape Sociale 2023 entro il 31 marzo 2023 o entro il 15 luglio 2023.
Le istanze presentate successivamente saranno prese in considerazione:
- se inviate entro il 30 novembre 2023;
- se saranno ancora disponibili le risorse finanziarie necessarie.
beh rilevo una discriminazione nell’articolazione delle richieste di domande se una persona compie gli anni entro novembre rischia che la sua domanda venga rigettata per eventuali mancanze di risorse finanziare , ove dovesse fare domanda prima gli verrà rigettata perché non ha ancora raggiunto l’età bah ..dovrebbero secondo me apportare delle modifiche onde evitare disuguaglianze
Bruno Frezza
Condivido il commento del sig. Bruno Frezza e mi associo alla richiesta di aggiustamento della normativa in questione.
Sono dipendente di PA Locale.
Compio i 63 anni il 26 agosto 2023.
Mia moglie è disabile non autosufficiente ed io ne sono il Caregiver.
Avere assistenza dallo Stato è un’impresa.
Non parliamo poi di sussidi economici!
Rosario Martone
altra situazione molto anomala.. a 50 anni licenziato in circa 12 anni lavorato pochi mesi contratto a termine con lavoro interinale poi agosto 2020 luglio 2021 con cantiere lavoro over 58 con bando del comune senza poi naspi in quanto i contributi versati non comprendevano la quota naspi. A maggio sono 63 niente reddito sono incapiente ma non mi spetta ape in quanto non ho 18 mesi di contributi versati nei 36 mesi precedenti. Chiesto un aiuto in Comune per un lavoro…nulla un sussidio nulla… . niente reddito di cittadinanza, revocato causa gioco on line…Il collocamento e un ente inutile … la risposta è sempre “mettiamo tutto on line…”