La Croazia ha eliminato il Brasile e si è qualificato per le semifinali, grazie a Dominik Livaković, di nuovo l’eroe di serata. Il portiere classe ’95 della Dinamo Zagabria alla lotteria anche questa volta è risultato decisivo.

Chi è Dominik Livaković: la vita privata

Nato a Zara il 9 gennaio del 1995 di stazza fisica imponente e alto 1,88. Proveniente da una famiglia facoltosa, il padre ingegnere è stato sottosegretario del Mare e del Turismo nel governo Coato, i nonni paterni medici, pertanto il suo destino indirizzato verso un altra carriera, quella dei libri e dello studio.

Ha iniziato un corso di laurea in Diplomazia e relazioni internazionali che ha lasciato in sospeso per dedicarsi al gioco del calcio preferendolo sin da ragazzino a quello del Basket. Cresciuto ammirando i suoi due idoli Casillas e De Gea.

Chi è Dominik Livaković: la carriera

Inizia a giocare nelle giovanili della squadra di calcio della sua città natale lo Zara, per poi passare a giocare con la NK Zagabria. Il 30 agosto 2015 viene acquistato dalla Dinamo Zagabria per 625.000 euro, che lo lascia per un’altra stagione in prestito al NK Zagabria.

Con i Modri ha debuttato il 2 ottobre 2016 nel derby casalingo di campionato contro l’Hajduk Spalato finito a reti bianche. Qualche settimana dopo, esattamente il 16 ottobre esordisce in Champions League nella partita casalinga valevole per il girone H contro il Siviglia, al 37′ minuto subisce il gol per il 0 a 1 definitivo siglato da Samir Nasri. 

Nell’agosto 2019 rinnova il contratto con la Dinamo fino all’estate del 2023. Con il club ha vinto cinque campionati consecutivi dal 2018 al 2022 , due coppe e due supercoppe di Croazia, venendo eletto nella squadra della stagione dell’Europa League 2020-21.

Epica fu la sua prestazione contro il Tottenham di Mourinho, quando in casa grazie alle sue parate ( non prese nemmeno un gol in quella serata) la propria squadra riuscì a rimontare il 2-0 di Londra vincendo 3-0. In quella occasione ricevette anche dei complimenti speciali, quelli dello Special One.

Chi è Dominik Livaković e la nazionale della Croazia

In Nazionale era partito nei pensieri del Ct Dalic come secondo ma ha sbaragliato la concorrenza Lovre Kalinic che avrebbe dovuto sostituire Subasic. Oggi vive il momento più alto della sua carriera con la Croazia per via delle performance che sta sfoderando in questo Mondiale.

Per lui le cose però sono arrivate piano piano, anche in modo sofferto, infatti non è andato tutto liscio. C’è stato un periodo come nelle qualificazioni mondiali dell’anno gli è stato preferito Grbic in porta.

Oggi le cose sono diverse e Dominik Livakovic, portiere della Croazia che parando tre rigori negli ottavi di finale contro il Giappone ha eguagliato il record di Ricardo (Portogallo-Inghilterra 2006) e del connazionale Subasic (Croazia-Danimarca 2018), è arrivato alla ribalta internazionale con un po’ di ritardo ma sono anni che si mette in mostra in Europa, tra Champions ed Europa League, con la magia della Dinamo Zagabria;

Secondo la sua stessa ammissione finora la sua partita più bella della sua carriera è proprio quella giocata contro il Giappone.

Si diceva in questi ultimi giorni che il Brasile era tutt’atra cosa dal Giappone, ma ha fatto la stessa fine della nazionale nipponica. E’ vero che i verdeoro giocano, segnano e si divertono e che il pronostico pareva scontato, ma grazie a lui tutto è diventato più bello per la nazionale croata.

Ha parato il primo rigore della lotteria dal dischetto ed è stato quello decisivo che ha fatto la differenza, indirizzando la sua squadra verso la vittoria finale.

Eppure l’esordio in Nazionale, coincise con un’amichevole finita ai rigori, e non andò bene, visto che non riuscì a pararne nemmeno uno e fino alle sfide contro i giapponesi e contro il Brasile la sua percentuale di penalty parati era del 35 per cento.

La squadra di Dalic è approdata alle semifinali per il secondo mondiale consecutivo dopo Russia 2018, quella dell’edizione scorsa poi l’ha vista diventare vice campioni del mondo perché si è arresa nella finale alla Francia.

Chissà se le parate di Dalic quest’anno non portino qualcosa di più grande rispetto a 4 anni fa.