Il Commissario tecnico del Marocco Walid Regragui ha presentato la sfida Marocco-Portogallo di sabato 10 dicembre alle ore 16.00 in onda sul canale Rai. Il match è valido per i Quarti di finale del Mondiale in Qatar 2022. Dopo l’impresa contro la Spagna, dove i marocchini si sono imposti per 3-0, la squadra è pronta a scrivere un’altra pagina di storia: “Non camminiamo sulle nuvole, possiamo ancora dare molto in questo Mondiale. Siamo la piccola pulce che vuole dare fastidio. Il nostro stato d’animo è quello di chi vuole dare il massimo per il suo Paese. Una squadra nazionale deve dare emozioni al suo popolo. In più siamo la prima squadra araba a raggiungere i quarti di finale e penso che i tifosi ci possano aiutare a fare la storia. Tanta gente sta pregando per noi“. E la felicità per il popolo marocchino è stata davvero tanta, come abbiamo visto dai grandi festeggiamenti nelle maggiori città italiane.
Marocco Walid Regragui: “Avanti nonostante le difficoltà”
Il Marocco guidato da Walid Regragui è la compagine che finora ha stupito di più e che vuole continuare su questa strada. Non basta la prima storica Qualificazione ai Quarti di un Mondiale: “Più si va avanti, più le difficoltà aumentano. Sarà una partita contro campioni, quelli del Portogallo, che giocano nei migliori club del mondo e contro uno dei più grandi della storia, ma sarà un duello equilibrato, come lo sono stati gli altri. Nessuno si aspettava che potessimo arrivare agli ottavi e tanto meno ai quarti, invece siamo qui. E non ci vogliamo assolutamente accontentare. Nessuno è sconosciuto, a questi livello. Loro come tutti gli avversari sanno quali sono i nostri punti deboli, ma li hanno anche loro, i punti deboli“. Il 47enne di Corbeil-Essonnes è convinto di ciò che può fare insieme ai suoi uomini. L’aspettativa è molto alta.
Regragui: “Apprezziamo l’essere squadra simpatia, ma vogliamo di più”
Se è vero che sognare non costa, il gruppo sta studiando dei possibili passi falsi da parte della favorita Portogallo: “Il calcio è uno sport in cui tutto è possibile. È una pressione positiva, quella che ci circonda. Ci sono educazione, costumi, mentalità da cambiare. Ad esempio la percentuale dice che ormai ci sono sempre più allenatori africani, che il nuovo calcio mondiale si è sempre più internazionalizzato. C’è tanta competenza anche in Africa, non c’è bisogno di importare per forza gli allenatori stranieri. Noi siamo contenti di essere la squadra simpatia, ma non ci basta di sicuro. Siamo la quarta Nazionale africana a raggiungere i quarti di finale del Mondiale, ma credo che nessuno abbia mai avuto un percorso complicato come il nostro: Belgio, Croazia, Canada che è la più forte del Nordamerica, poi Spagna e adesso Portogallo“. Infatti, come spiegato dall’allenatore de Les Lions de l’Atlas, e come abbiamo potuto vedere finora nelle partite in Qatar, il divario tra le squadre africane e le grandi del mondo sta pian piano scomparendo, o comunque si sta attenuando. Sta nascendo una nuova era, dove anche le piccole vogliono crearsi uno spazio e mostrare il proprio valore.