Giorgia Meloni rientra tra i 3.5 milioni di italiani colpiti dall’influenza, che mai come quest’anno sembra correre a ritmi impressionanti.

Lo conferma il bollettino Influnet dedicato e redatto dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativo alla settimana 28 novembre-4 dicembre. In questo arco temporale sono rimasti bloccati a letto dal virus oltre 940mila persone (+170mila), con l’allerta già al livello massimo e un’incidenza schizzata a 1600 casi ogni 100.000 abitanti (era 1310).

Influenza, vero e proprio boom tra la popolazione neonata

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Mai dati così alti da quando l’Iss si occupa di monitorare il suo andamento (era il 2009), con il picco che sembra nel pieno della sua esplosione. Sono soprattutto le fasce d’età più giovani a “pagare” la maggior virulenza, con classi dimezzate sia a scuola che nelle attività ludico-sportive. La fascia 0-5 anni è la più debilitata, con 5020 casi ogni 100.000 abitanti, segue la fascia 5-14 con 2929, quella 15-64 con 1316 e, infine, quella over-65 con 644.

Dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) giunge un appello diffuso a procedere con la vaccinazione anti-influenzale: “Un’arma efficace e sicura per proteggere i più piccoli nei confronti dei virus per i quali si prevede la maggiore circolazione“, dichiara la presidente Annamaria Staiano. Non ci sono vincoli particolari, la somministrazione è raccomandata all’intera popolazione di età compresa tra sei mesi e sei anni. L’obiettivo è non perdere tempo prezioso, dal momento che “servono circa due settimane prima che il vaccino cominci ad agire concretamente“.

Le raccomandazioni rivolte dagli esperti rimangono le stesse già ripetute in epoca covid-19: evitare luoghi affollati, tossire e starnutire negli incavi dei gomiti, ventilare le stanze e non frequentare persone con sintomi. In sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo) l’incidenza ha superato la soglia di massima intensità.