Domenica 11 dicembre è in programma un incontro telefonico tra Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin per discutere di Ucraina. All’agenzia di stampa Anadolu, il presidente turco ha fatto inoltre sapere che nella stessa giornata ci sarà un bilaterale a distanza anche con Volodymyr Zelensky.

Oltre che sul dossier Ucraina, Turchia e Russia sono unite anche dal dossier che riguarda la Siria, ma in posizioni contrapposte. A proposito di quanto sta accadendo in Europa, Erdogan si dice convinto che il proprio Paese “sia l’unico capace di offrire le condizioni ideali per un negoziato.

Nelle ultime è inoltre trapelata la notizia secondo cui a Istanbul si sarebbe tenuto un incontro segreto tra le delegazioni diplomatiche di Mosca e Washington: il viceministro degli Esteri russo Ryabkov non ha commentato la notizia, possibili contatti in merito a un nuovo scambio di prigionieri.

Incontro Erdogan-Putin, Cremlino giudica “stupido” il price cap al petrolio

Incontro Erdogan-Putin a proposito dell’Ucraina, di cosa si parlerà?

Secondo fonti turche l’argomento principale riguarderà la crisi del grano, tuttavia è abbastanza plausibile che il discorso viri rapidamente sulla percentuale attuale di negoziazione. Ankara è forte di un ruolo di mediazione già comprovato dallo sblocco del grano dai porti ucraini, e rivendica con vigore questo ruolo agli occhi del mondo intero. Da un lato “il riconoscimento dell’integrità territoriale ucraina“, dall’altro “l’opposizione ferrea a qualsiasi inasprimento delle sanzioni contro la Russia“.

In giornata sono arrivate anche dichiarazioni importanti da parte di Vladimir Putin, impegnato in un appuntamento a Bishkek, in Kirghizistan (Asia centrale). Diversi i temi toccati, a cominciare dal suo commento al price cap introdotto sul petrolio russo: qui il Cremlino ipotizza una possibile riduzione della produzione ma assicura lo stop all’export verso i Paesi favorevoli allo “stupido” tetto al prezzo.

A proposito di futuri negoziati, Putin si è detto consapevole che l’operazione non sarà semplice e richiederà del tempo, oltre che il comune intento da parte di tutte le forze in campo. Poi ha attaccato Angela Merkel e la Francia, che sono venute meno agli impegni presi a Minsk nel 2015 e dunque sono passate al ruolo di “traditrici”. Infine, un avvertimento chiaro e tondo: “chiunque minaccerà con il nucleare la Russia sarà cancellato dalla faccia della terra“.

Putin ha poi confessato che ci sono stati dei problemi nelle forniture militari all’esercito, “quelli più gravi sono però risolti”, ma non ha escluso che potranno ripresentarsi in futuro: “Sono in contatto quotidiano con la nostra Difesa“, ha dichiarato il capo di Stato russo.

Qui Kiev, ultime notizie

Vediamo ora le ultime notizie sul versante ucraino.

Il capo di Ukrenergo, la società statale di elettricità, ha confermato che il sistema ha retto complessivamente bene agli ultimi bombardamenti russi, plaudendo all’efficacia della difesa aerea di Kiev. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per ripristinare interamente la corrente in alcune aree particolarmente colpite. Le condizioni meteo rendono ulteriormente complessi gli interventi riparativi.

Piccola nota a margine, lo street artist Banksy, la cui identità è ancora sconosciuta, è stato proclamato cittadino onorario di Irpin: città simbolo del massacro russo, ha voluto riconoscere all’artista le sue opere sui muri di tutta l’Ucraina che fungono da memoria storica collettiva.