L’ex eurodeputato Pd Antonio Panzeri indagato per corruzione a Bruxelles nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla giustizia belga su una presunta organizzazione criminale infiltrata all’interno del Parlamento europeo e sospettata di ingerenze nelle attività sindacali, corruzione e riciclaggio di denaro da parte del Qatar. Al centro dell’indagine, resa nota in esclusiva da alcuni giornali della stampa estera, Le Soir e Knack, ci sarebbero in tutto quattro italiani, tra cui anche il sindacalista Luca Visentini.
Antonio Panzeri indagato in Belgio per corruzione: cosa sta succedendo
Stando a quanto riportato dai due quotidiani esteri, questa mattina le autorità belghe avrebbero condotto quattro interrogatori e oltre 14 perquisizioni nell’ambito di una vasta indagine anticorruzione condotta dalla Procura federale. Sarebbero quattro, in particolare, gli italiani interrogati dalla magistratura, inclusi l’ex eurodeputato Antonio Panzeri e il sindacalista Luca Visentini, oltre al direttore di una Ong e un assistente parlamentare, tutti sottoposti a perquisizioni domiciliari. Entro le prossime 48 ore potrebbero essere costretti a presentarsi davanti a un giudice, che potrebbe anche disporre un eventuale mandato di arresto.
“Da diversi mesi gli inquirenti della polizia giudiziaria federale sospettano che uno Stato del Golfo stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”, ha confermato Eric Van Duyse, portavoce della Procura federale a Knack, senza però nominare il Qatar. “In particolare versando ingenti somme di denaro o offrendo ingenti doni a terzi con una posizione politica e/o strategica importante all’interno del Parlamento europeo”. Perquisizioni e interrogatori sono stati confermati anche dall’ufficio del procuratore generale: “La polizia giudiziaria federale ha effettuato 14 perquisizioni in diversi comuni di Bruxelles. In particolare a Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest e Brussels-City. Queste perquisizioni sono state effettuate nell’ambito di un’ampia indagine per presunti atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro”.
Tra le persone coinvolte ci sarebbero quattro assistenti parlamentari del gruppo S&D, un assistente del gruppo Ppe, due consiglieri e un funzionario del Parlamento europeo, oltre ad alcuni responsabili di Ong attive nell’Unione europea. Nel mirino degli inquirenti anche l’organizzazione no profit Fight Impunity, presieduta da Panzeri, che dal 2019 si occuperebbe di “promuovere la lotta contro l’impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità” ma che, secondo le due testate, sarebbe sospettata di aver avuto un ruolo attivo nelle pressioni del Qatar, criticato dalla comunità internazionale per le violazioni dei diritti umani degli oppositori, delle persone Lgbtq+ e dei lavoratori in previsione dell’organizzazione dei Mondiali di calcio in corso.
Questo ciò che è emerso finora dalle indagini, aperte lo scorso luglio dal pubblico ministero Michel Claise, specializzato in reati finanziari; la svolta potrebbe arrivare dai telefoni cellulari sequestrati dagli inquirenti nel corso del blitz delle scorse ore. La posizione più grave, per ora, sembrerebbe essere quella di Panzeri, che nel corso della perquisizione sarebbe stato trovato in possesso anche di 500mila euro in contanti.
Chi sono Antonio Panzeri e Luca Visentini
Classe 1955, originario del Bergamasco, Antonio Panzeri è stato segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano dal 1995 al 2003, responsabile delle politiche per l’Europa (2003-2004) e membro della Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra. Nel 2004 è stato eletto all’Eurocamera nella lista Uniti nell’Ulivo ed è stato riconfermato a Strasburgo alle Europee del 2009. Nel 2014 è stato eletto eurodeputato una terza volta, nelle liste del Pd, ma nel 2017 ha lasciato i Dem per aderire ad Articolo I.
Luca Visentini, classe 1969, originario di Udine, è stato per diversi anni il punto di riferimento dei sindacati europei. Ha cominciato nella Uil del Friuli Venezia Giulia e nel maggio 2011, al congresso di Atene, è stato eletto segretario confederale della Etuc, l’European Trade Union Confederation, ovvero la confederazione dei sindacati europei. Nel 2015 è stato eletto segretario generale della Etuc, venendo riconfermato nel 2019. Lo scorso novembre è stato eletto come segretario generale della Ituc (International Trade Uniion Confederation), la più grande confederazione sindacale del mondo.