In Kenya, un bambino di soli 4 anni è sopravvissuto per cinque giorni dopo essersi perso nella savana tra leoni e altri predatori selvatici, senza cibo né acqua.
Un vero e proprio miracolo quello accaduto nei pressi del parco nazionale dello Tsavo Est, la più estesa riserva di animali selvatici del Kenya.
Il bambino si chiama Ayub ed era in compagnia dei fratelli più grandi che stavano portando a pascolare il proprio bestiame quando si è allontanato, perdendosi nella savana.
Il piccolo è stato ritrovato Lunedì 5 Dicembre 2022 in buone condizioni seppur disidratato e lievemente ferito a 15 km dal punto in cui di lui si erano perse le tracce. Il bambino avrebbe vagato per cinque giorni e cinque notti per l’area popolata da predatori selvatici quali leoni e iene in cerca di casa. È probabile che abbia cercato sostentamento da pozze di acqua piovana e da bacche delle piantagioni locali.
A ritrovare Ayub è stato Roan Carr-Hartley, un pilota della Sheldrick Wildlife Trust, associazione che si occupa della salvaguardia della fauna selvatica in Kenya e in special modo gestisce un programma di tutela per gli elefanti.
La notizia è stata divulgata proprio dalla stessa associazione ambientalista attraverso le pagine social.
La segnalazione di sparizione del bambino originario del villaggio di Asa era stata diffusa il 29 Novembre scorso.
Da quel momento si era organizzato un ingente dispiegamento di forze per ritrovare il bambino scomparso. Le autorità locali avevano contattato lo Sheldrick Wildlife Trust per chiedere se l’utilizzo del loro aereo per aiutare la squadra di ricerca a setacciare l’area.
Le ricerche erano state ostacolate anche dalle piogge cadute nell’area che hanno distrutto le impronte e le tracce del passaggio del piccolo. La presenza di leoni e iene in zona e il passare del tempo iniziavano a far temere il peggio alla famiglia del piccolo e ai tanti volontari soccorritori.
Kenya bambino sopravvissuto nella savana: il ritrovamento
A cinque giorni dalla scomparsa del bambino e quando le speranze ormai di ritrovarlo in vita erano molto flebili, ecco che dal suo velivolo Roan Carr-Hartley ha scorto alcune impronte che potevano essere associabili al bambino.
Il pilota scandagliava dall’alto la porzione di savana mentre contemporaneamente una squadra avanzava via terra. Tuttavia come sottolineato dallo stesso Hartley, tra lui e i soccorritori a terra non c’era modo di comunicare. Il pilota aveva infatti consigliato ai ricercatori di mostrare un panno bianco in modo che fosse ben chiara la loro posizione attraverso la folta vegetazione. Hartley ha poi sottolineato come nella sua perlustrazione abbia visto sciacalli e iene, banchettare attorno a carcasse di animali morti.
Dall’alto il pilota è poi riuscito ad individuare il piccolo Ayub, che si spostava a fatica, inciampando di frequente e ha fatto capire ai soccorritori a terra la sua posizione.
“Al mattino presto, dalla mia ala sinistra, ho visto una piccola figura sotto di me, circondata da una massa di arbusti e alberi. Non potevo credere ai miei occhi, era lui: un bambino minuscolo circondato da una natura selvaggia e infinita. Era accovacciato e si allontanava, ha iniziato a camminare da una parte e poi dall’altra. Era molto debole e inciampava mentre camminava. Era un ambiente spietato per chiunque fosse solo, per non parlare di un bambino così piccolo”.
Il personale medico ha subito provveduto ai primi soccorsi, reidratando il piccolo con una flebo. Il bambino era visibilmente in forte stato di shock, ma in buona salute. Sulla sua pelle solo punture di zanzara, qualche lieve graffio provocato dalle spine della vegetazione e ferite ai piedi scalzi. Chi conosce bene la zona parla di un vero e proprio miracolo, perché nella zona è abbondante la presenza di predatori notturni, come famelici leoni e aggressive iene.
Il soccorritore provvederà alla sua istruzione
Il salvataggio è stato provvidenziale. Ayub era già fortemente debilitato e disidratato e non è da escludere che se fosse passato ulteriore tempo avrebbe potuto perdere la vita.
Il suo soccorritore è rimasto molto colpito dalla vicenda e ha deciso di collaborare economicamente all’istruzione del piccolo. Il volontario, in una dichiarazione alla rivista Nation Africa rilasciata Venerdì 9 dicembre, avrebbe infatti espresso l’intenzione di provvedere al sostentamento finanziario per percorso scolastico dalla scuola primaria a quella secondaria e all’università.