Stefano Pollari e sua figlia Ilary, influencer, sono stati ospiti su Cusano Italia Tv, all’interno di ‘Mattina con noi‘ programma condotto da Annamaria Fittipaldi e Simone Lijoi, parlando della loro storia. Gli argomenti trattati non sono stati pochi, dal loro libro, uscito il mese scorso, al ruolo che un papà influencer deve avere. Si è parlato anche della passione per gli animali di sua figlia Ilary e del sogno di fare la veterinaria.

Le parole di Stefano Pollari

Il primo argomento trattato è stato il loro libro, uscito lo scorso novembre e intitolati “I papà sono bugiardi“.

“Il nome del libro deriva dal fatto che su una bugia si fonda la concezione dei genitori che affrontano la vita e i propri figli, trovandosi a dire bugie, le così dette bugie bianche, per nascondere quella che è la verità. Essere bugiardi è un po una metafora, perchè ci sono età e momenti in cui vanno dette alcune bugie nella vita tra un papà e i propri figli.”

Nonostante il ruolo di influencer, Stefano Pollari vuole utilizzare i social per istruire sua figlia Ilary, ma nonostante questo le critiche arrivano sempre.

“La parola influencer è strana, perchè viene visto come chi non sa leggere e scrivere, mentre in realtà è una persona che vuole mandare un messaggio. In particolare, nel mio caso, è un messaggio per bambini, mamme e nonne, che rappresentano il pubblico. Ad esempio al firmalibro una signora ha portato un panino ad Ilary e non è una cosa affatto banale, perchè significa che ho effettivamente mandato un messaggio. Nonostante questo, però, le critiche e i commenti poco piacevoli arrivano sempre purtroppo. In un video di quest’estate, per esempio, avevo lo smalto rosa come mia figlia, perchè prima di fare il video avevamo giocato insieme.”

L’emozione della folla presente nel giorno della presentazione del suo libro.

“Il giorno che ho firmato le copie del libro è stato molto emozionante, anche perchè il giorno prima era stata la volta di Paolo Bonolis, quindi mi sono chiesto “ma cosa ci faccio io qui?”. Prima di arrivare avevo paura che non ci sarebbe stato nessuno, ma una volta arrivati al negozio c’erano già tantissime persone e quando ho realizzato che erano tutte li per noi è stato veramente emozionante.”