Museo Repubblica Sociale Salò aprirà nel 2023 ed occuperà un intero piano del Museo Civico sul Lago di Garda, immediate sono state le polemiche. Molti si sono sdegnati dinanzi a questa scelta, per molti c’è il rischio che diventi una nuova meta di pellegrinaggio come Predappio per i nostalgici della pagina nera del fascismo, ma cos’ non è per i promotori di questa iniziativa. L’esperimento ha comunque un forte valore sociale, perché si pone come obiettivo di parlare degli ultimi scampoli del regime tra il settembre del ’43 e l’aprile del ’45 dal punto di vista storiografico.

Museo Repubblica Sociale Salò, un museo per studiare la storia

La mostra dedicata al fascismo è stata curata tra gli altri dal professor Giuseppe Parlato della Fondazione Renzo De Felice, che sottolinea come stia cambiando il modo di approccio allo studio di un periodo storico che era stato semplicemente cancellato senza soffermarsi sul perché si era giunti lì: “La repubblica sociale è un tema non ancora uscito dalle barriere di una memoria divisa. Rimosso per decenni, è pienamente diventato oggetto di analisi storica solo dagli anni Novanta grazie al lavoro di persone come Pavone, Franzinelli, De Felice e altri, per essere ricollocato in una logica di carattere storico” le sue parole a L’Arena.

Niente souvenir come a Predappio, ma documenti storici

Predappio, dove si trova la tomba di Benito Mussolini è diventata meta di pellegrinaggio dei nostalgici ma qui non si assisterà al commercio di souvenir e di idoletti con il volto dell’ex dittatore. All’interno del Museo Repubblica Sociale a Salò potrete osservare  documenti in copia e originali, manifesti e giornali, materiale militare, descrizioni nella vita quotidiana, il tutto proveniente da archivi di Stato e collezionisti, oltre alla ricostruzione di un rifugio antiaereo come unica vera concessione scenografica.

Le polemiche dell’Anpi

Il professor Parlato ha poi voluto sgomberare il campo da equivoci parlando a proposito delle polemiche sollevate dall’Anpi: “La loro richiesta è che non sia un’altra Predappio, e su questo siamo stati già chiari. La seconda: che venga evidenziata la sudditanza della Rsi rispetto alla Germania nazista, e questo nell’allestimento c’è: questa è infatti una verità storica, tanto che lo stesso Mussolini sul Garda non poteva dirsi libero dalla occhiuta custodia dei tedeschi. Il terzo punto posto dall’Anpi: evidenziare il ruolo della Rsi nella Shoah, nella persecuzione antiebraica. Anche questo – fa notare il professore – nell’allestimento c’è, con interi pannelli dedicati, e non poteva essere altrimenti, Sono anche queste verità storiche, tanto che sin dalla carta di Verona, l’atto costitutivo della repubblica, gli ebrei italiani vengono retrocessi ad apolidi e appartenenti a “nazione nemica“. Tre perplessità tutte soddisfatte proprio per il rigore scientifico del lavoro svolto“.

Quando apre il museo

Non ci resta che attendere dunque che attendere la primavera 2023 quando aprirà ufficialmente il piano del MuSa dedicato alla Repubblica Sociale Italiana di Salò.