Carne e vino rimossi dall’elenco dei cibi dannosi dell’Ue, insieme a salumi e birra. Esulta il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida: “Una nostra vittoria”.
Carne e vino rimossi dagli elementi dannosi: la decisione Ue
Carne e vino non sono stati inseriti nella lista degli alimenti dannosi per la salute dell’Ue. Pericolo scampato per il made in Italy. La questione riguarda anche salumi e birra. Prodotti che inizialmente erano stati esclusi dal Regolamento 1144/2014 sulla Promozione dei prodotti agroalimentari per l’anno 2023 in quanto considerati cancerogeni o comunque dannosi per la salute. A fine ottobre, però, otto governi europei tra i quali Francia, Spagna, Paesi Bassi e Polonia avevano votato contro la proposta da parte della commissione europea del Programma di lavoro annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari. La commissione ha così presentato un programma modificato che ha accolto l’obiezione di Roma, Parigi e Madrid. Ovvio che La mozione avanzata dall’Unione europea avrebbe provocato effetti penalizzanti su alcuni settori del made in Italy agroalimentare.
«Grande risultato in Europa: la Commissione ha eliminato carne e vino dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi per la salute. È una notizia importantissima per tutta la Nazione, una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane. Non solo, adesso ci sono anche più risorse economiche per le Indicazioni Geografiche, con altri 2 milioni di euro, proprio come avevamo chiesto noi. Tutto questo dimostra che il nostro nuovo approccio paga. Il cambio di passo del governo Meloni, il lavoro di squadra, l’attenzione al mondo agroalimentare sono gli strumenti con cui difendiamo il prodotto italiano e diamo risposte precise a esigenze che erano rimaste insoddisfatte ormai da troppo tempo» ha commentato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida.
A gioire è anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, che ha dichiarato: «Il lavoro fatto negli ultimi mesi ci ha portato a un confronto diretto con i commissari Ue Timmermans, Wojciechowski e Gentiloni, e quello fatto dal nostro Governo, ha rotto il fronte a livello europeo. È però necessario mantenere alta la guardia perché nel prossimo regolamento non si torni a demonizzare alcuni prodotti invece che lavorare a una corretta informazione sulla quantità di alimenti che devono essere consumati nell’arco della giornata».