Pensioni minime a 600 euro. Anche se Forza Italia insiste, non sembra esserci spazio per un ulteriore ritocco della rivalutazione per gli assegni più bassi rispetto a quanto già previsto nella bozza della Legge di Bilancio.
Pensioni minime a 600 euro
Nei giorni scorsi si era fatta strada l’ipotesi di alzare i trattamenti minimi fino a 600 euro per la fascia più anziana e meno abbiente di pensionati. Per Forza Italia infatti sarebbe possibile arrivare a questa cifra, anche se non per tutti, visti gli appena 400 milioni di euro messi a disposizione dal Tesoro per cambiare la Legge finanziaria. La mediazione proposta potrebbe premiare solo alcune categorie di over 70, ma è di difficile applicazione. Tuttavia il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè non ha dubbi: “Arriveremo a 600 euro al mese come chiede Berlusconi”. Stando alle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon non ci sarebbero i fondi sufficienti per sostenere un simile incremento, o almeno non in questa finanziaria. Ma l’obiettivo potrebbe essere raggiunto nel corso della legislatura, si legge nelle note.
Aumento, rivalutazione
La legge di Bilancio 2023 prevede che tutte le pensioni d’importo inferiore al trattamento minimo, 525,38 euro nel 2022, godano di una maggiorazione dell’1,5 percento per tutto il 2023. Tale incremento va applicato sull’importo della pensione minima già rivalutato, tenendo conto quindi della percentuale d’indicizzazione del 7,3 percento rilevata dall’Istat. Quindi, per effetto della rivalutazione al 7,3 percento, la pensione minima salirà fino a 563,73 euro, beneficiando di un incremento di 38,35 euro. A questo importo andrà aggiunto poi un ulteriore 1,5 percento per tutte le tredici mensilità del 2023. Ne risulterà un importo della pensione minima pari a 572,18 euro.
Nel 2024 l’incremento delle pensioni minime sarà del 2,7 percento percentuale che si aggiungerà alla rivalutazione annuale di cui non è possibile, al momento, prevedere il tasso. Ad esempio, in caso di rivalutazione pari a zero, il che sembra essere impossibile vista l’inflazione attuale, l’incremento verrà calcolato applicando la percentuale del 2,7 percento all’importo della pensione minima previsto per il 2023 al netto dell’incremento dell’1,5 percento. Quindi 563,73 euro, che aggiungendo un 2,7 percento, equivale a un incremento di circa 15 euro. Ma come già detto è presto per fare calcoli e previsioni poiché prima bisognerà capire quale sarà il tasso di rivalutazione che verrà accertato per il 2024.