Il rischio di una scissione nella Lega che potrebbe essere innescata dalla fronda dei nordisti guidata da Umberto Bossi, impegna Matteo Salvini a rilanciare il ‘cantiere’ già aperto sull’attuazione dell’autonomia differenziata e ad alzare l’asticella delle infrastrutture: a partire dall’ok ai fondi per le nuove tratte dell’autostrada Pedemontana lombarda. Sarebbero questi i fatti concreti che il segretario leghista rivendica, implicitamente, dopo le voci di una possibile fuga di sette consiglieri lombardi verso il Comitato del nord, creato dal Senatur a ottobre per rinnovare l’identità del partito. E che ora è percepito come una miccia capace di far esplodere le divisioni interne, dopo il flop elettorale del 25 settembre. Salvini, tuttavia, mostra ai suoi sicurezza e tranquillità.

Come sottolineano i fedelissimi del ‘capitano’, non c’è nessuna sfida interna aperta. Nè attriti con Bossi, a cui l’ex ministro dell’Interno resta riconoscente. Per questo motivo, si spiega in ambienti vicini al segretario leghista, tra i due non è previsto un incontro (o chiarimento) a breve. Anche se fonti più vicine all’ex segretario confermano che non si esclude un faccia a faccia. anche se non è ora all’orizzonte. Bossi è tornato nella sua Gemonio, Salvini è a Milano. E ciascuno continua ad andare avanti per la sua strada. Il Comitato ha lanciato il suo giornale (si chiama ‘Comitato nord informa’) e sta lavorando all’idea di ‘consulte’ cioè gruppi di lavoro per approfondire temi come pensioni, sanità, lavoro (il copyright è di Bossi). Inoltre, punta ad accrescere i suoi iscritti, che per ora sarebbero a quota 3000 tra militanti e sostenitori. Da parte di Salvini, la strategia per recuperare consensi e ridare smalto al partito, sarebbe un mix tra il rilancio dei suoi cavalli di battaglia – come appunto l’autonomia – e la ripresa dei rapporti con i territori grazie alle scelte concrete che il lavoro al ministero delle infrastrutture gli consente di fare.