Salman Rushdie come sta? Gli ultimi aggiornamenti sul suo stato di salute risalgono allo scorso ottobre. “Salman Rushdie non ci vede più da un occhio e ha perso l’uso di una mano”. A dichiararlo era stato l’agente dello scrittore britannico, a più di due mesi dalla scioccante aggressione verificatasi sul palco di un festival letterario presso Chautauqua, nello Stato di New York.
In un intervento per il quotidiano spagnolo El Pais, l’agente Andrew Wylie (che lavora, oltre che per Rushdie, anche per Saul Bellow e Roberto Bolano), aveva spiegato al pubblico i dettagli, la gravità delle ferite dello scrittore, a causa dell’attacco violento.
Le lesioni sono state definite profonde. Uno degli occhi di Rushdie non funzionano più. “Ha riportato tre gravi ferite al collo. Una mano è inabilitata perché i nervi del braccio sono stati danneggiati. E ha circa altre 15 ferite nel petto e nel torso.” Ha spiegato l’agente.
Il 75enne scrittore de I versetti satanici ha ricevuto pugnalate al collo e al busto da un 24enne del New Jersey a pochi minuti dal suo intervento ad una conferenza presso la Chautauqua Institution, a quasi 19 km dal lago Erie.
E adesso? Dopo quattro mesi dalla sua aggressione, l’autore si rimette all’opera per la pubblicazione del suo quindicesimo romanzo. Insieme, scopriamo tutte le novità a riguardo, direttamente dalla categoria cultura di TAG24.
Salman Rushdie come sta: pubblica in nuovo Romanzo
Il titolo è Victory City. A pubblicarne un estratto è stato il New Yorker. Narra le vicende di un gruppo di donne che si fanno bruciare vive dopo esser rimaste vedove dei mariti, uccisi durante la guerra. La figlia di una di loro, ormai orfana , darà vita ad un’intera civiltà. Si legge dalla sinossi ufficiale rilasciata da Penguin Random House:
“Sulla scia di una battaglia senza importanza tra due regni a lungo dimenticati nell’India meridionale del XIV secolo, una bambina di nove anni ha un incontro divino che cambierà il corso della storia. Dopo aver assistito alla morte di sua madre, Pampa Kampana, addolorata, diventa un vaso per la sua omonima, la dea Pampa, che inizia a parlare dalla bocca della ragazza. Concedendo i suoi poteri al di là della comprensione di Pampa Kampana, la dea le dice che sarà determinante nell’ascesa di una grande città chiamata Bisnaga – “città della vittoria” – la meraviglia del mondo.”
Salman Rushdie aveva in mente Victory City da agosto
La copertina del libro era stata svelata dallo scrittore su Twitter il nove agosto, mentre Penguin Random House lanciava l’ida insieme ai commenti di altri autori sul progetto. Primo tra tutti, spicca il nome di Michael Cunningham, premio Pulitzer per ‘Le Ore’. Secondo lui Victory City è: “un importante traguardo da parte di uno dei nostri più grandi autori”.
Ne parla presto anche l’autore britannico Hari Kunzru, conosciuto per ‘Red Pill’. Lui ne parla descrivendolo come: “trionfo della vita, in tutti i suoi gioiosi, caotici eccessi, sopra le forze del fanatismo”.
Resta lo stile tipico di Salman Rushdie, 75enne autore di romanzi capaci di fondere mito e realtà, sogno e fantasia, come per gran parte della sua produzione.
Victory City: quando esce?
Il libro sarà disponibile dal 9 febbraio, edito da Penguin Random House. Il capitolo reso noto sul ‘New Yorker’ riporta un’ illustrazione dell’italiano Agostino Iacurci ed è intitolato ‘Sackful of Seeds’: secondo la narrazione di Rushdie, si tratta di semi “nascosti in un vaso di argilla, sigillati con la cera e sepolti nel focolare di un palazzo in rovina tra le ceneri di un impero” . La protagonista, Pampa udirà la voce di una dea, convincendosi che nessuna dovrà più soffrire e imbattersi nella triste fine di sua madre. “Non avrebbe sacrificato il suo corpo per seguire uomini nell’aldila’. Si sarebbe rifiutata di morire giovane e sarebbe vissuta, invece, per diventare impassibilmente, provocatoriamente vecchia”, continua così, la sinossi del romanzo.