Bonus assunzioni 2023: la bozza della prossima Legge di Bilancio prevede al suo interno la proroga degli sgravi fiscali che sono previsti per quanto riguarda alcune tipologie di lavoratori.
In particolare, la Manovra 2023 introduce un esonero contributivo totale (dunque, nella misura pari al 100%) a favore dei datori di lavoro, per dodici mesi, fino a 6.000 euro, in relazione a:
- le assunzioni a tempo indeterminato di percettori del Reddito di Cittadinanza;
- le assunzioni di donne svantaggiate;
- le assunzioni di giovani al di sotto di 36 anni.
Bonus assunzioni 2023: ecco per quali soggetti si ha diritto all’esonero contributivo del 100%
L’art. 57 della bozza della Legge di Bilancio 2023 dispone la proroga degli esoneri contributivi totali che vengono riconosciuti ai datori di lavoro privati, previa autorizzazione della Commissione Europea, per le assunzioni che vengono effettuate nel 2023 per alcune categorie di lavoratori, ovvero:
- i beneficiari del Reddito di Cittadinanza;
- le donne svantaggiate;
- i giovani al di età inferiore a 36 anni.
In questo modo, i datori di lavoro privati potranno beneficiare dell’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL e ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Sono esclusi dal bonus assunzioni 2023 i contratti di lavoro domestico, ma l’esonero viene riconosciuto anche per quanto riguarda le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
Bonus assunzioni Reddito di Cittadinanza 2023
L’art. 8 del decreto legge n. 4 del 2019 ha previsto, a favore dei datori di lavoro privati che assumono i percettori del Reddito di Cittadinanza, un esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, nel limite dell’importo mensile del RdC (780 euro).
La durata dell’esonero contributivo è pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute del Reddito di Cittadinanza e, comunque, non inferiore a cinque mesi (in caso di rinnovo la durata è pari a 5 mensilità).
I datori di lavoro dovranno assumere i beneficiari del Reddito di Cittadinanza con un contratto:
- a tempo determinato;
- a tempo indeterminato;
- di apprendistato.
Bonus assunzioni donne svantaggiate 2023
La bozza della Legge di Bilancio 2023 prevede l’esonero contributivo totale anche per quanto riguarda le assunzioni di donne lavoratrici svantaggiate, in modo da promuovere l’occupazione femminile.
L’agevolazione spetta in caso di:
- contratto a tempo determinato;
- contratto a tempo indeterminato;
- trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato.
L’esonero contributivo viene concesso nella misura del 100% , nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui e per una durata di;
- 12 mesi, in caso di contratto a tempo determinato;
- 18 mesi, in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato.
Le donne che vengono assunte nel 2023, per dare luogo al bonus, devono trovarsi in una di queste condizioni:
- donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità di genere, con un tasso di disparità uomo-donna che superi di almeno il 25 per cento la disparità media uomo-donna, e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
Esonero contributivo giovani under 36
Il bonus assunzioni 2023 spetta anche in caso di nuovo contratto a giovani di età inferiore a 36 anni, ma solo in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato.
L’ammontare dell’agevolazione e il limite massimo di importo sono gli stessi previsti per gli altri due esoneri contributivi; mentre, la durata, pari a 36 mesi, è stata innalzata a 48 per le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.