Bergamo, imbarco negato a ragazza disabile. Voleva concedersi qualche giorno di vacanza in Francia, a Bordeaux, con un’amica, ma l’imbarco le è stato negato per la carrozzina elettrica con cui si muove abitualmente. È la storia di Valeria, una ragazza disabile che è stata lasciata a terra a causa della batteria della sua sedia a rotelle: per la compagnia aerea non sarebbe a norma. La vicenda si è svolta lo scorso 6 dicembre all’aeroporto di Bergamo Orio Al Serio e ha spinto la giovane a raccontare la sua esperienza sui social network:

Mi viene detto che la batteria della mia Ferrari (la sua carrozzina elettrica), che ha il voltaggio ammesso, non può essere portata in volo, perché ha uno stricker con scritto e-bike. Mi viene detto che la batteria non è originale, sostengono che avrei assemblato il mezzo. A questo punto presento la certificazione del costruttore. Niente da fare. Mi dicono di lasciare la parte motorizzata a terra, se voglio partire”

Imbarco negato a ragazza disabile per il motore della carrozzina

Una scelta di fatto impossibile perché senza quella componente il suo mezzo non funziona, nemmeno in modalità manuale. Così Valeria è costretta a restare a terra, respinta al check-in nonostante abbia presentato tutte le certificazioni e il suo viaggio è rovinato.  Non solo, stando al racconto non le sarebbe stato offerto l’aiuto previsto in questi casi, né sarebbe intervenuto un responsabile della compagnia. Anche per questo a lei resta un grande senso di ingiustizia, tanto che sui social network conclude: “Quella che è sempre stata una bella routine, viaggiare, vedere i miei amici, è diventata un’impresa inaccessibile per me”.

L’Enac avvia un’indagine

La storia di Valeria indigna molti, non solo sul web, così l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile interviene bacchettando la compagnia aerea e annunciando verifiche: “Appena ne abbiamo avuto notizia siamo subito intervenuti sollecitando i direttori di aeroporto affinché assicurino con una loro ordinanza la piena tutela dei diritti dei passeggeri”.

La compagnia si difende

Il gruppo che gestisce l’assistenza passeggeri a terra per la compagnia si difende, dicendo che Valeria avrebbe presentato una documentazione non conforme con il motore che stava imbarcando: “La discordanza dei dati di potenza della batteria al litio generava le problematiche di imbarco”. Un problema burocratico quindi, che però non è stato risolto in tempo per farle prendere il suo volo per Bordeaux.