Albero di Natale Roma 2022. Nel giorno della tradizionale accensione del grande albero di Natale di Piazza Venezia, è già polemica: nel 2017, lo sfortunato abete arrivato già spoglio, nel corso della seconda amministrazione Raggi, si era guadagnato il soprannome di “Spelacchio”; ora Daniele Giannini della Lega ha parlato di “Fotovoltacchio”. Al centro dell’attenzione ci sono infatti i due ampi pannelli fotovoltaici posti alla base della conifera, messi lì con l’intento di fornire energia agli addobbi luminosi, per decorazioni ad impatto zero, ma ritenuti da molti antiestetici e inappropriati per un sito Unesco.

Albero di Natale Roma 2022: le polemiche

Ad aggiudicarsi il soprannome di “Spelacchio” era stato, nel 2017, il povero abete raggrinzito di Piazza Venezia, la cui foto fece il giro del mondo sulle pagine del New York Times, che ci scrisse addirittura un pezzo, con il titolo “Il rognoso albero di Natale colpisce i romani, come simbolo del declino della loro città”. Quest’anno l’albero è alto ventitre metri e rigoglioso, eppure non sono mancate le critiche di chi si schiera contro la scelta di collocare due impianti fotovoltaici alla base della conifera per fornire energia agli addobbi luminosi. L’abete, arrivato dal Caucaso nelle scorse settimane e decorato con ben 100mila lampadine e 800 sfere di colore rosso, oro e argento, è in effetti a “impatto zero”, come le illuminazioni scelte per via del Corso, perché alimentato con i pannelli forniti da Acea.

Ma per molti non si è trattata di una mossa intelligente. “Dopo Spelacchio arriva Fotovoltacchio”, ha commentato Daniele Giannini della Lega, secondo il quale l’iniziativa green presa da Roma Capitale deturperebbe la “bellezza di Piazza Venezia”. “Dov’è finita la magia del Natale? – ha aggiunto il consigliere – Possibile che la Capitale d’Italia non possa avere un abete degno e bello come le altre più grandi metropoli del pianeta?”. Ad erigersi a paladino della Piazza è stato però anche il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ai microfoni di Radio 105 ha definito i pannelli solari “una finta battaglia ambientalista, diseducativa”. Il critico d’arte ha anche annunciato di aver già chiesto chiarimenti al direttore generale della Soprintendenza “perché questi pannelli non sono autorizzati”. “Per il suolo pubblico occorre avere un’autorizzazione – ha proseguito -. La mia posizione personale si conosce, io ritengo forme di pornografia rispetto all’Italia tutto il fotovoltaico e tutto l’eolico, però […] è una mia posizione, che ho fatto diventare anche istituzionale, e ne faccio una battaglia in difesa del paesaggio. In questo caso si tratta di una cosa temporanea, non si capisce che bisogno ci sia per illuminare quattro palle di Natale”.

A difendere la scelta della Giunta comunale, il Sindaco, Roberto Gualtieri, che ha commentato così le polemiche, a margine di un’iniziativa a Piazza Navona: “Penso che abbiamo fatto la scelta giusta, è una scelta di sostenibilità, pratica ma anche simbolica, perché siamo in un momento in cui l’Europa vede l’orrore della guerra sul suo territorio, tante città e case in Ucraina sono senza elettricità, abbiamo un prezzo dell’energia molto alto: abbiamo il dovere di promuovere le energie rinnovabili”. E ha proseguito: “Noi così diamo un contributo alla transizione scegliendo di avere le luci e non un Natale al buio, ma alimentandole in modo sostenibile. Diamo un segnale concreto ma anche simbolico, importante – ha concluso – per un drastico salto di qualità. Siamo in tempi straordinari, e questo albero dà questo messaggio, che ritengo importante”. Ma anche l’amministrazione ci ha tenuto a dire la sua, sottolineando che “in considerazione del delicato momento storico e del contesto internazionale particolarmente critico dovuto al protrarsi della guerra e al conseguente problema del caro energia, l’utilizzo di pannelli fotovoltaici deve considerarsi un’eccezione e in nessun caso l’utilizzo di questa tecnologia può costituire un precedente all’interno del Centro storico di Roma-sito Unesco”.