Luigi Calabresi moglie. Luigi Calabresi (Roma, 14 novembre 1937 – Milano, 17 maggio 1972) è stato un poliziotto italiano, funzionario di polizia, avendo assunto alla Questura di Milano gli incarichi prima di commissario capo e poi di vice capo dell’Ufficio politico.

Luigi Calabresi moglie

Calabresi aveva sposato Gemma Capra, di 9 anni più giovane di lui, da cui ebbe tre figli: Mario, poi diventato un famoso giornalista e scrittore, Paolo e Luigi, nato pochi mesi dopo la sua morte.

Mario

Mario è il figlio maggiore di Luigi Calabresi.

E’ stato cronista parlamentare all’Ansa, corrispondente dagli Stati Uniti e ha diretto La Stampa e La Repubblica. Ha scritto sette libri. Il primo – “Spingendo la notte più in là” – racconta la storia della sua famiglia e le conseguenze sulle famiglie e sulla società italiana del terrorismo degli Anni Settanta. L’ultimo libro, pubblicato a ottobre 2020, si intitola “Quello che non ti dicono”.

Attualmente si dedica alla sperimentazione di nuove forme di giornalismo e narrativa, dai podcast alle newsletter. La sua newsletter settimanale si chiama Altre/storie.

Biografia

A Milano Luigi Calabresi fu inserito nell’ufficio politico della Questura e incaricato di sorvegliare e indagare gli ambienti della sinistra extraparlamentare, che cominciava allora a prendere consistenza: tra questi, indagò in particolare i gruppi maoisti e quelli anarchici, con cui instaurò una buona dialettica. Gli ambienti anarchici erano sospettati, a seguito di comunicazioni del controspionaggio statunitense, di essere i fornitori di esplosivi usati in Grecia per una serie di attentati che avvenivano a quel tempo in quel Paese, governato dalla dittatura dei colonnelli, sostenuta dagli Stati Uniti d’America. Si trattava dell’area politica entro cui avrebbe svolto le sue indagini nel corso della sua breve carriera.

Morte

Accusato della responsabilità nella morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, fu ucciso in un attentato i cui colpevoli vennero individuati solo dopo molti anni nelle persone di Ovidio Bompressi e Leonardo Marino quali esecutori, mentre Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri furono ritenuti i mandanti. Tutti erano esponenti di Lotta Continua.