Si riaccende la Formula 1 dopo la recente intervista di Nico Rosberg che ha voluto commentare le scelte fatte in casa Ferrari in virtù della separazione con Binotto. Rosberg è sempre stato un ragazzo senza troppi peli sulla lingua tant’è che non ha avuto problemi a dichiarare apertamente le proprie perplessità sul futuro della Rossa.
Partendo proprio dalla notizia che ha tenuto banco nelle ultime settimane, Nico ha voluto porre l’attenzione sul tema della continuità che in Ferrari ormai manca da un bel po’:
Giusto cambiare? Questo non lo so ma so che in Formula 1 la continuità è un valore. So che la Mercedes e la Red Bull non cambiano la maggior parte delle persone chiave da dieci anni e più. Ed è quel che manca alla Ferrari. Quello [di team principal] è uno dei mestieri più difficili del mondo. Sarà dura per la Ferrari. Perché non è che ci sia tanta gente all’altezza, sul mercato. Quel ruolo è complicato ovunque, lì molto di più perché hai una pressione incredibile. Vediamo che soluzione trovano.
Formula 1, Rosberg commenta la stagione della Ferrari
Facendo un salto al passato recente, Nico Rosberg ha avuto modo di parlare della stagione appena conclusa dove la Ferrari ha inizialmente meravigliato per poi deludere le aspettative. Un bilancio tutto sommato comunque positivo in relazione agli anni precedenti che però ha sorpreso l’ex pilota tedesco per com’era iniziato l’anno; nonostante tutto, i meriti vanno tutti a Max Verstappen autore ancora una volta di un’annata d’oro:
Verstappen ha vinto due mondiali. A 25 anni ha già vinto più di Alonso. Ha un talento incredibile e ora è completo: ha uno spirito guerriero come Schumacher o come Senna, eppure non fa più errori. E infatti nessun compagno riesce a stargli dietro. Mi ha stupito perché era partito male perché la Ferrari era superiore. Ha tirato fuori una stagione storica con 15 vittorie. Resterà tra i 5 più grandi di sempre.
Infine, un passaggio ancora sulla Ferrari e sulla coppia Leclerc-Sainz; a chi chiede una scelta netta tra i due, Rosberg ha risposto così:
No, non è certo quella la chiava del cambiamento che serve. Deve fare come nel 2022, lasciarli liberi di correre.