Una serie di manifestazioni e scioperi organizzati a livello regionale, per cambiare una manovra di Bilancio “sbagliata e contro il lavoro”: questo l’annuncio dei sindacati, alla ricerca di “una legge di Bilancio più giusta per le persone e più utile per il Paese”. Appuntamento dal 12 al 16 dicembre, quando Cgil e Uil promuoveranno una serie di iniziative itineranti in tutta Italia.
Si parte in Calabria, dove le manifestazioni sono in programma per lunedì 12 dicembre. Il giorno successivo, martedì 13 dicembre, toccherà a Sicilia e Umbria. A seguire Puglia, che sciopererà giovedì 14 dicembre, insieme a Trentino, Valle d’Aosta e Veneto. Giovedì 15 dicembre incroceranno le braccia lavoratrici e lavoratori di Abruzzo, Marche e Piemonte. Venerdì 16 dicembre scenderanno in piazza tutte le altre Regioni: Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio.
Tra i presenti nelle piazze il segretario generale Cgil Maurizio Landini, che presenzierà la manifestazione conclusiva che si terrà a Roma, in piazza Madonna di Loreto.
Manovra, sindacati organizzano scioperi e manifestazioni: le richieste al governo
Come evidenziato dai sindacati in una nota, lo sciopero viene promosso per rivolgere una serie di istanze al governo: spicca la richiesta di aumentare i salari, detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione.
I sindacati chiedono tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai Ccnl un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali, di eliminare le forme di lavoro precario, di dar vita ad una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività, di tassare gli extraprofitti e rivalutare le pensioni. Chieste anche più risorse per il diritto all’istruzione e per la sanità e nuove norme sulle pensioni.
Manovra, Sbarra (Cisl): “Urge accordo triangolare tra governo, sindacati e imprese”
Intanto, sulla base dei reclami della Cisl, il governo avrebbe aperto “a possibili miglioramenti e cambiamenti della legge di bilancio”. Lo ha rivelato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
Noi abbiamo posto ieri delle criticità sulla manovra, per esempio di ristabilire la piena rivalutazione delle pensioni, di rimuovere i vincoli di opzione donna, di migliorare e rafforzare l’intervento sul taglio del cuneo fiscale, di alzare ancora di più la decontribuzione per le aziende che intendono assumere giovani e donne fino a 36 anni e a stabilizzare i rapporti di lavoro. E poi abbiamo chiesto di fare un passo indietro sui voucher.
La presidente Meloni sulla base delle nostre richieste ha riconosciuto come queste proposte da noi avanzate siano condivisibili e si è impegnata come governo ad operare un supplemento di valutazione e a considerare la possibilità di migliorare la legge di stabilità durante l’iter di approvazione. Seguiremo con molta attenzione i prossimi passi.
Almeno per il momento, il leader Cisl prende le distanze dalla decisione di manifestare, sottolineando che “in questa fase secondo noi lo sciopero è sbagliato perché scarica sacrifici sui lavoratori e trasferisce tensioni sulle aziende già in difficoltà che non hanno alcuna responsabilità”. Per Sbarra “è urgente un accordo triangolare anti-inflazione tra governo, sindacati e imprese, finalizzato a salvaguardare e rilanciare salari, pensioni e reddito delle famiglie”.