Emergono novità sul caso di Alessia Sbal, 42enne che domenica 4 dicembre è stata travolta e uccisa sul Grande raccordo anulare, vicino allo svincolo di Boccea, a Roma. Nelle scorse ore, dopo l’interrogatorio di garanzia, era stato arrestato Flavio Focassati, con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso: l’incensurato camionista 47enne non si sarebbe fermato dopo l’incidente mortale con la donna. Secondo quanto riportato dalla testata Repubblica Roma, un testimone ha raccontato agli inquirenti di aver assistito ad uno scontro tra la Panda della donna e un tir.
Ero sul raccordo, piovigginava. Ero con altre tre persone in auto. La Panda era sulla corsia centrale, il Tir su quella interna. Ricordo che erano molto vicini, quasi accostati. A un certo punto il Tir ha iniziato a andare verso sinistra finendo sulla corsia centrale e sbattendo contro la parte anteriore destra della Panda. Sono volati alcuni pezzi di parafango e fanalino, mi sembra, della Panda.
Prima di morire, Alessia Sbal aveva contattato per tre volte il servizio d’emergenza 112. Per qualche istante è rimasta a telefono anche con una sua amica, con la quale si era dimostrata piuttosto agitata.
Quel camion mi sta tagliando la strada, ma che fa? Ehi, ma sei matto? Mi è venuto addosso. Devo attaccare, devo attaccare.
Caso Sbal, il teste: “Panda e Tir si sono accostati alla corsia di emergenza”
Il testimone, proseguendo il proprio racconto, svela una dinamica che sembra infittire il mistero.
La strada era bagnata e non andavamo veloce. Ero accanto alla Panda e ho visto che la donna alla guida era molto arrabbiata dopo lo scontro. Non aveva il cellulare all’orecchio. Ha accelerato di botto, è andata davanti al Tir e ha frenato per farlo fermare. Mi è sembrata una mossa azzardata. Noi tutti dietro abbiamo rallentato e ho visto che Panda e Tir si sono accostati alla corsia di emergenza. Poi siamo andati oltre, non potevo fermarmi.
Dopo il fermo di Focassati proseguono le indagini per chiarire la dinamica della vicenda. Resta da capire se il tir che ha colpito l’auto della vittima sia lo stesso che poi l’ha uccisa. Il “teste” va avanti chiarendo di non aver assistito a nessun altro episodio strano.
Non ho visto il momento in cui quella donna è stata travolta. Però mi sembra impossibile che quel camionista non si sia accorto della signora in strada.
Caso Alessia Sbal, la madre della vittima: “Il mezzo pesante zigzagava in mezzo alle auto”
Non riesce a capacitarsi dell’accaduto Tina Angiolini, madre della donna, soprattutto perché, secondo le testimonianze, al momento dell’incidente sua figlia indossava il giubbotto catarifrangente, obbligatorio per i conducenti dei veicoli fermi sulla carreggiata. Era davvero difficile, insomma, non vederla al momento dell’impatto.
Voglio la verità. Mia figlia ha telefonato al 112 per segnalare il comportamento pericoloso tenuto da un camionista alla guida di un mezzo pesante che, secondo il racconto di Alessia fatto all’operatore, zigzagava in mezzo alle macchine sul Raccordo anulare. C’è un’indagine in corso, ma voglio sapere cosa è successo. Lancio un appello a chiunque abbia assistito all’incidente e a ciò che è accaduto prima, se qualcuno ha visto quel camion, affinché si faccia avanti per ricostruire gli ultimi momenti di mia figlia.
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