Opzione donna 2023 ultimissime. Il governo lavora ancora alla Manovra. Ieri è stato il giorno della scadenza per gli emendamenti, ben oltre i 400 concordati: ne sono arrivati 3104, di cui 2324 dall’opposizione e 617 dalla maggioranza. Nel mirino anche le pensioni e in particolare Opzione donna, un regime sperimentale, riservato alle lavoratrici, che consente di anticipare l’uscita di alcuni anni rispetto alle regole ordinarie.
Opzione donna 2023 ultimissime
Al momento il testo prevede che il pensionamento sarà possibile solamente alle donne che entro il 31 dicembre 2022 avranno maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di sessanta anni, ridotta di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di due, e che assistano un convivente con handicap grave da almeno sei mesi, oppure siano loro stesse dichiarate invalide almeno al 74% o ancora siano state licenziate o siano dipendenti da imprese dichiarate in stato di crisi.
Sulla discriminante tra madri e non madri ci sono state polemiche e c’è chi ritiene che tale decisione possa anche risultare incostituzionale. Per questo l’idea del governo è quella di tornare al vecchio sistema, vale a dire in pensione a 58 anni e 35 di contributi senza vincoli di figli.
Un altra possibilità che viene considerata prevede invece una proroga non di 12 mesi ma di 6 o 8 mesi con i requisiti oggi in vigore, in vista della revisione completa del sistema previdenziale, attesa da molto tempo.
Dall’opposione arriva invece l’annuncio di un emendamento che proroga ancora per un anno la misura dnella forma attuale.
Chi non può chiedere Opzione donna
Restano escluse da Opzione donna le lavoratrici:
- che abbiano già esercitato l’opzione al sistema contributivo con effetti sostanziali;
- iscritte alla gestione separata INPS;
- che abbiano già maturato il diritto alla pensione, di vecchiaia o anzianità, in base alla normativa vigente;
- destinatarie delle misure a favore degli esodati.
Quanto viene tolto di pensione con Opzione donna
Di norma, il tipo di calcolo contributivo necessario per la pensione anticipata con Opzione donna comporta una penalizzazione dell’assegno mensile che può variare dal 25 al 35% circa dell’importo della pensione. Con il nuovo ricalcolo dell’assegno pensionistico anche nel 2023 si arriva a tagliare il 30% del contributo finale.