Nuovi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, quando si è giunti al giorno 287 del conflitto. Bombardamenti russi sono piovuti sulla regione di Dnepropetrovsk: gli invasori hanno sparato più di 70 proiettili nel territorio di Nikopol. Lo riferisce Nikolay Lukashuk, presidente del consiglio regionale di Dnepropetrovsk, su Telegram, parlando di “13 ore di raid aerei” e di “7 attacchi nemici” durante la notte.

Nella regione orientale di Luhansk, occupata dai russi, diversi pazienti civili ricoverati negli ospedali sono stati dimessi con la forza: nonostante non avessero ancora terminato le loro cure, sono stati costretti a far posto ai militari russi feriti. Lo ha denunciato il Centro nazionale di resistenza dell’esercito ucraino, come riporta il Kyiv Independent. 

Nel frattempo, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, le pressioni internazionali sulla Russia starebbero iniziando a dare i propri frutti: il rischio che Mosca utilizzi armi nucleari nel conflitto in Ucraina sarebbe di gran lunga diminuito. È la previsione dello stesso cancelliere, svelata in un’intervista ai media tedeschi.

Una cosa è cambiata per il momento: la Russia ha smesso di minacciare di usare le armi nucleari.

A detta di Scholz, questa sarebbe una conseguenza del fatto che la comunità internazionale, compresa la Cina, ha tracciato “una linea rossa” su questo tema.

Guerra in Ucraina, Kiev ha chiesto l’invio di bombe a grappolo agli Usa

Testate caricate con bombe a grappolo. Questa la richiesta fatta pervenire dall’Ucraina all’amministrazione Joe Biden nei mesi scorsi, considerata “una delle più controverse” tra le istanze mosse da Kiev a Washington. Si tratta di un’arma vietata in più di 100 paesi: per questo motivo, i funzionari dell’amministrazione americana non avrebbero per ora né approvato né respinto la richiesta, in mancanza del via libera del Congresso per il trasferimento di munizioni soggette a divieto.

Finora le bombe a grappolo sono state impiegate sia dagli ucraini che dai russi durante la guerra, ma Mosca le ha usate in misura maggiore, provocando la devastazione in ampie zone del Paese, secondo quanto testimoniato da un report di Human Rights Watch.

Dal canto suo, per attaccare le basi russe di Engels e Dyagilevo all’inizio di questa settimana, e dunque colpire a centinaia di chilometri dal confine, l’Ucraina avrebbe utilizzato droni di epoca sovietica modificati. È quanto scrive “Politico” sulla sua edizione online. Secondo l’articolo, gli attacchi “dimostrano una nuova capacità letale” per un Paese che, per respingere l’avanzata russa, “si affida per lo più ad armi importate“.

Gli apparecchi impiegati dalla resistenza ucraina sarebbero velivoli di sorveglianza Tu-141 modificati. Sempre secondo la testata online, gli attacchi indicano il grado di capacità di Kiev di colpire posizioni militari russe in profondità, anche mentre è in atto la resistenza alle continue raffiche di missili piombati sulle infrastrutture civili. L’interrogativo è quanto possa andare avanti tale resistenza, con un certo scetticismo sulla possibilità che l’Ucraina possa continuare a lanciare attacchi simili nelle prossime settimane.

Russia sarebbe pronta al dialogo con gli Stati Uniti, ma solo “su base paritaria”

In un eventuale dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti, la Russia non sta valutando possibili concessioni unilaterali, ma sarebbe pronta a riprendere questo dialogo su una base “paritaria ed equilibrata”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, in un’intervista rilasciata al quotidiano Izvestia, secondo quanto riportato dall’agenzia d’informazione russa Tass.

Il dialogo può essere portato avanti solo su una base paritaria, pragmatica ed equilibrata. E ci si possono aspettare risultati solo se la controparte capisce che le concessioni unilaterali da parte della Russia sono fuori discussione. Questa non è un’opzione, non viene nemmeno presa in considerazione.