Carlo Calenda sarà in Ucraina nei prossimi giorni: lo annuncia lo stesso segretario di Azione su Twitter, circoscrivendo l’arco temporale della visita a Leopoli e a Kiev da domenica 11 a venerdì 16 dicembre. “Credo sia importante portare di persona la nostra solidarietà in un momento così difficile per gli ucraini“.

La notizia di per sé non è esclusiva, dal momento che il politico romano lo aveva già annunciato sabato scorso ad Ancona. Nel mentre, l’Italia dovrebbe votare martedì 13 dicembre la fatidica proroga all’invio di armi in Ucraina, dopo l’approvazione all’unanimità all’interno del CdM presieduto da Meloni degli scorsi giorni.

Calenda in Ucraina, attacco frontale a Conte: “Schifato dal ragionamento”

Carlo Calenda in Ucraina si farà, e adesso c’è persino la road map geografica e temporale. Prima Leopoli, poi Kiev. Rispondendo a chi gli chiede i motivi del viaggio, il leader di Azione ricorda che “in molti hanno visitato Leopoli all’inizio del conflitto, poi la hanno dimenticata. Inoltre, il sindaco mi ha ufficialmente invitato“.

A tal proposito, il segretario attacca Giuseppe Conte riconoscendogli il fatto che “non basta parlare di soluzione diplomatica, ma serve anche trovarla e spiegarla”. Con Conte “c’è allineamento sulla volontà di instaurare la pace, ma non tramite il disarmo dell’esercito e l’avanzata incontrastata di Putin fino a Kiev”. L’intervento si conclude con un termine forte, “schifato“, verso chi segue questa prospettiva di ragionamento che vorrebbe dire vittoria russa e maggiori chance di escalation con la Nato.

Ok alla Federazione con Iv, si va verso il partito unico

Nella giornata odierna Calenda si trova in Puglia per incontrare alcuni ex colleghi del Partito Democratico, in particolare per ufficializzare l’ingresso dei consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea tra le fila di Azione. Durante la conferenza stampa è stato dato l’annuncio ufficiale in merito alla composizione della federazione tra Italia Viva e Azione, dopo l’incontro di ieri tra i due leader. “Si va verso il partito unico“, queste le parole del parlamentare laziale, che promette grandi ambizioni in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, le Regionali e le europee: “Per quella data dobbiamo riuscire a superare la soglia del 15%, e vogliamo essere determinanti nella formazione delle maggioranze e di un modo di fare politica che sia diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni“.

Non è mancato un affondo al Pd sulla falsa riga di quello lanciato da Renzi nei giorni scorsi. Per Calenda il problema risiede nel fatto che “coesistono tante anime diverse che non riescono a dire nulla, se non generici appelli di carattere morale“. E sul caso Puglia c’è grande agitazione che ruota sia intorno alla figura del governatore Emiliano (“La Puglia non è il sultanato di Emiliano” – parole di Calenda) che intorno a quella di commissario regionale. Nei confronti del governatore regionale pugliese l’affondo riguarda anche Tap (“Lo definì un cantiere stile Auschwitz“) e Ilva (“Disse che doveva essere di proprietà statale per produrre acciaio green, facendo cadere un contratto blindato con Mittal. Vi risulta che l’Ilva stia facendo acciaio green?“).