I migliori ospedali in Italia 2022 sono l’Istituto “Humanitas” di Rozzano (Milano) e l’Azienda ospedaliera universitaria Ospedali riuniti “Umberto I – G.M. Lancisi” di Ancona. A rivelarlo è l’ultimo aggiornamento del Piano Nazionale Esiti, ormai da 10 anni l’osservatorio permanente dell’assistenza sanitaria in Italia. Dai tumori agli interventi per la frattura del femore, passando per le cure per il cuore, sono queste due le strutture ospedaliere premiate da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari nazionali) per aver fornito, nel complesso, migliori cure e assistenza sanitaria ai cittadini. Delle 1.377 strutture, pubbliche e private, di cui l’Agenzia ha analizzato le performance, i due istituti di Rozzano ed Ancona sono stati gli unici ad aver raggiunto una qualità di livello alto o molto alto per tutti gli indicatori considerati.

Migliori ospedali in Italia nel 2022, quali sono: criteri e metodi di valutazione

Per descrivere sinteticamente la qualità delle cure delle strutture ospedaliere, il Programma Nazionale Esiti utilizza il treemap, una rappresentazione grafica sintetica basata su ventidue indicatori relativi a 7 aree cliniche valutate: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare. Nella stragrande maggioranza degli ospedali convivono aree di qualità buona con aree di qualità meno buona. ll premio consegnato all’ospedale Umberto I di Ancona (oggi Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche) è stato ritirato da Armando Marco Gozzini, direttore del Dipartimento Salute della Regione, mentre Il premio dell‘Istituto Humanitas di Rozzano è stato ritirato da Barbara Cittadini, presidente dell’Associazione Ospedalità Privata (Aiop), che due anni fa ha anche avviato una convenzione con Agenas per migliorare la codifica delle schede di dimissioni ospedaliere.

Le eccellenze settore per settore

Oltre ad aver tracciato le linee generali della sanità italiana nella non facile ripartenza dopo il Covid, Agenas ha comunque anche evidenziato quelle che sono le eccellenze nei diversi settori. Per le performance sui tumori alla mammella la soglia minima – che concerne i 150 interventi annui – è stata raggiunta dal 16% dei reparti analizzati, con una classifica guidata dall’Istituto europeo di oncologia di Milano e che vede nella top ten, al  posto, anche lo Iov di Padova. Passando agli interventi di bypass aorto-coronarico, solo 15 raggiungono i 200 interventi l’anno.
In prima posizione il Policlinico universitario “Gemelli di Roma, con anche gli ospedali Ca’ Foncello di Treviso e  il San Bortolo di Vicenza posizionati tra i migliori (anche riguardo alla minor mortalità a 30 giorni). Per la tempestività di accesso all’angioplastica coronarica nei casi di infarto, legata a un intervento effettuato entro 90 minuti dall’evento, sono le strutture del sud, a partire dal presidio ospedaliero “Ospedale del Mare” di Napoli a occupare le posizioni di vertice. ammontano a 327, invece, le strutture che hanno trattato oltre 100 casi di fratture del collo del femore nell’anziano. Anche qui, per la percentuali di interventi effettuati entro 48 ore, il primo posto è occupato da un ospedale meridionale, l’”Umberto I” di Siracusa e, tra le prime 10 strutture, figura anche il veneziano ospedale di San Donà di Piave. L’Istituto “Galeazzi” di Milano è invece al primo posto per il totale di questo tipo di interventi sull’intera popolazione. Riguardo infine all’attività assistenziale effettuata nel 2021, Agenas, che ha preso in considerazione 194 indicatori relativi sia all’assistenza ospedaliera che territoriale, ha registrato circa mezzo milione in più di ricoveri rispetto al 2020, ma ancora 1,2 milioni meno del 2019.