L’Ue fa un altro passo in avanti sul tema dei genitori gay, depositando una proposta di regolamento in cui si stabilisce il riconoscimento dello status familiare dei nuclei composti da coppie omosessuali. L’intento è di armonizzare le norme di diritto internazionale privato sulla genitorialità ed estenderle ai 27 Paesi membri.
“La proposta è incentrata sull’interesse superiore e sui diritti del bambino, e sul riconoscimento della genitorialità in tutti gli altri Stati membri, senza alcuna procedura speciale, incluso il riconoscimento per i genitori dello stesso sesso“.
Ue garantisce chiarezza giuridica e tutela dei diritti genitoriali anche alle coppie gay
Ue pronta a tutelare i diritti delle famiglie con genitori gay.
Nella nota redatta dalla Commissione, si specifica che “le nuove norme garantiranno chiarezza giuridica a tutte le famiglie che si trovano in una situazione transfrontaliera nei confini dell’Unione e permetteranno ai minori di beneficiare dei diritti derivanti dalla genitorialità quali la successione, il mantenimento, l’affidamento o il diritto dei genitori di agire in qualità di rappresentanti legali del minore“.
La sintesi della lunga bozza è che “i figli di genitori dello stesso sesso avranno stessi diritti in tutta la Ue“. Il passo avanti, dunque, risiede proprio nell’eliminare la componente discriminante data dal modo in cui i figli sono stati concepiti (è il caso dell’adozione) o dalla componente sessuale della famiglia, dal momento che i minori godono degli stessi diritti a livello nazionale, continentale e internazionale.
Lo strumento per confermare la dimensione orizzontale della proposta potrebbe essere la creazione di un certificato digitale, disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione. Tuttavia, non avrebbe valore sostitutivo dei documenti nazionali equivalenti come il certificato di nascita. Sui propri profili social, la presidente Ursula Von der Leyen si dice “orgogliosa delle nuove norme”, e portatrice del messaggio “se sei genitore in un Paese, sei genitore in ogni Paese”.