Più treno e meno aereo: la Francia sarà il primo Paese Ue a depotenziare le tratte aeree a favore del trasporto su rotaie, dopo aver ottenuto l’ok da Bruxelles: l’obiettivo è ridurre le emissioni di anidride carbonica, a farne le spese saranno inizialmente tre tratte a corto raggio: Parigi Orly-Bordeaux (500 km ca), Parigi Orly-Nantes (350 km ca), Parigi Orly-Lione (450 km ca).

La proposta ottiene dunque esito favorevole dopo oltre un anno di contrattazione delle parti: la Commissione aveva infatti sollevato più di qualche perplessità circa eventuali danni sulla legge di concorrenza. Secondo i calcoli, questa decisione permetterà di risparmiare 55mila tonnellate di emissioni nocive.

Francia aereo, meno voli e più collegamenti via terra: 55mila tonnellate di emissioni in meno

La Francia dice addio all’uso dell’aereo per le tratte a corto raggio: al suo posto entrerà in vigore un potenziamento dei collegamenti via treno. Per il momento coinvolte tratte che collegano Parigi Orly, l’aeroporto a sud della capitale, a Nantes, Bordeaux e Lione.

Nella nota che dà via libera, la Commissione si dice pronta a fare retromarcia se saranno ravvisate “restrizioni ai diritti al traffico nei confronti dei cittadini, a cui va garantito un trasporto alternativo a prezzi accessibili, convenienti e sostenibili”.

Nel disegno di legge del piano “Climat et résilience”, presentato a giugno 2021, i legislatori francesi avevano votato per vietare i voli nazionali a corto raggio quando l’alternativa era costituita dalla presenza di una linea ferroviaria capace di coprire lo stesso percorso in un tempo inferiore ai 150 minuti. Conditio sine qua non determinante per ottenere l’approvazione è la compresenza di una tratta ferroviaria diretta che unisca partenza e arrivo (anche bidirezionale), a frequenza regolare e in orari congrui a soddisfare le richieste dei passeggeri.

Se i servizi ferroviari miglioreranno nell’immediato futuro, altre tratte subiranno la progressiva cancellazione: coinvolto anche l’aeroporto di Charles de Gaulle a Parigi e le sue tratte con Rennes, Lione e Marsiglia. In compenso, la reazione delle compagnie aeree è tutt’altro che felice. Secondo il dg della Iata, l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, tale decisione rischia di diventare un precedente: i voli inferiori ai 500 km sarebbero infatti il 24% di quelli oggi in vigore, tuttavia il risparmio dato dalla loro sostituzione con il treno gioverebbe solo per il 4% alla tutela ambientale. Ecco perché l’obiettivo sarebbe intervenire in maniera più mirata sulle lunghe distanze.