La petizione per chiedere il rilascio di Fahimeh Karimi, l’allenatrice di pallavolo e madre di tre figli arrestata in Iran per aver preso parte alle proteste antigovernative, ha raccolto centinaia di firme in poche ore. I sottoscrittori di questo appello, che vede tra gli altri molte firme di personaggi della politica e artisti come il maestro Claudio Abbado e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, chiedono il rispetto dei diritti di tutti coloro che da giorni manifestano pacificamente e che, nonostante questo, vengono brutalmente repressi e ingiustamente arrestati. In particolare, la petizione insiste sull decadenza immediata delle accuse e il rilascio incondizionato di Fahimeh Karimi. La pena che le è stata inflitta – ossia la condanna a morte – è, si legge nel testo, umanamente, moralmente e giuridicamente inaccettabile. Non sembrerebbe esserci infatti traccia evidente di nessun regolare processo a suo carico e dunque, in attesa della sua scarcerazione, dovrebbe esserle assicurato un contatto costante con la sua famiglia e con un avvocato da lei scelto liberamente.

Petizione Fahimeh Karimi, come e dove firmare e chi è la ragazza arrestata per le proteste

Si trova su change.org la petizione che chiede all’Iran di liberare Fahimeh Karimi, allenatrice di pallavolo, madre di tre bambini piccoli, arrestata a Pakdasht, nella provincia di Teheran, oltre un mese e mezzo fa. L’accusa, secondo quanto riportato dai media locali, sarebbe quella di aver sferrato dei calci a un paramilitare in una delle manifestazioni che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini, la giovane di 22 anni presa in custodia dalla polizia morale iraniana, il 16 settembre scorso, per via di una ciocca di capelli che sfuggiva al suo hijab. Karimi è stata prima detenuta nella prigione di Evin, poi trasferita in quella di Khorin. Ieri anche la travel blogger italiana Alessia Piperno, arrestata e successivamente liberata il 10 Novembre scorso e che per più di un mese ha condiviso la prigionia con la ragazza iraniana, ha affidato a Instagram il suo pensiero sulla compagna di prigione:

“Un giorno è uscita per andare in infermeria e non è più tornata. Ho cercato il suo nome ogni giorno da quando sono tornata, per controllare se avessero liberato anche lei. Invece mi sono trovata davanti a un articolo con il suo volto con scritto ‘condannata a morte’. Cosa serve per fermare tutto questo? Cosa c… serve?”

Proteste, nuovi arresti e uccisioni

Intanto continuano le proteste antigovernative in Iran e con esse si moltiplicano gli arresti e le uccisioni. Proprio ieri il capo delle forze di polizia di Anzali è stato arrestato in relazione all’omicidio del 27enne Mehran Samak, ucciso da un proiettile alla testa il 29 novembre. Il giovane si trovava in strada per festeggiare la sconfitta della squadra della Repubblica Islamica contro gli Usa ai Mondiali di Qatar.  In un raro commento pubblico, l’ex presidente iraniano  Mohammad Khatami ha lodato i manifestanti antigovernativi e sollecitato le autorità a dare ascolto alle loro richieste prima che sia troppo tardi. Khatami, 79 anni, ha detto che lo slogan “donna, vita, libertà” ha mostrato che la società iraniana si sta muovendo verso un futuro migliore, e ha criticato gli arresti di studenti durante la repressione delle proteste da parte delle forze di sicurezza. L’ex presidente riformista, che ha ricoperto due mandati tra il 1997 e il 2005, ha elogiato nella sua dichiarazione quello che ha definito il coinvolgimento senza precedenti di studenti e professori nelle proteste e ha criticato le punizioni e le restrizioni che hanno subito e provocato centinaia di vittime. Il rispetto dei diritti umani, come evidenziato da diverse organizzazioni internazionali, appare infatti in questo momento gravemente violato dalla Repubblica islamica dell’Iran.