Che cos’è il mieloma multiplo, quanto è diffuso e quali sono i soggetti a rischio? Esiste, al momento, una cura? Si tratta di una patologia rara, che rappresenta circa l’1% di tutte le diagnosi di tumore, ma che impatta fortemente sulla vita di coloro che ne sono affetti. Proviamo a fare chiarezza.
Che cos’è il mieloma multiplo e quanto è diffuso
Il mieloma multiplo (MM) è un tumore maligno che colpisce un tipo particolare di cellule, le plasmacellule, contenute all’interno del midollo osseo, un tessuto spugnoso che si trova principalmente nelle ossa piatte, come le ossa del bacino e le costole, e nelle estremità delle ossa lunghe. Si tratta di cellule del sistema immunitario che derivano dai linfociti B e hanno il compito di produrre gli anticorpi (chiamati anche immunoglobuline o gammaglobuline) per combattere le infezioni. Nella maggior parte dei casi di mieloma multiplo, la mutazione tumorale induce la plasmacellula mielomatosa a produrre ingenti quantità di un’immunoglobulina nota come componente monoclonale (CM). L’eccesso di questa paraproteina può causare problemi renali e danneggiare altri tessuti ed organi e, nelle fasi più avanzate della malattia, può ostacolare la proliferazione di altre cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine), provocando un indebolimento delle difese immunitarie, anemia o difetti nella capacità di fermare emorragie. Si tratta di una patologia molto rara, rappresentando poco più dell’1% di tutti i tumori diagnosticati in Italia: in particolare, stando a quanto riportato da AIRC, l’1,6% nel caso degli uomini e l’1,5% nel caso delle donne.
Chi sono i soggetti a rischio e quali sono i sintomi
Le cause del mieloma multiplo non sono ancora note, ma sembra che la malattia colpisca principalmente le persone anziane: sempre secondo l’AIRC, il 38% delle diagnosi riguarda persone di età superiore ai 70 anni e solo il 2% di individui al di sotto dei 40 anni di età. Si tratta infatti di una malattia che, in genere, viene preceduta da una condizione chiamata “gammopatia monoclonale”, cioè una produzione eccessiva di anticorpi di un solo tipo, frequente soprattutto tra le persone anziane e che non richiede terapie, ma soltanto un’attenta sorveglianza. Solitamente i pazienti che ne sono affetti non lamentano sintomi particolari, fatta eccezione per un comune dolore alle ossa, localizzato soprattutto a livello della schiena, dell’anca e del costato. Altri segni sono una maggiore fragilità ossea, l’anemia, ossia la diminuzione del numero di globuli rossi nel sangue – che può a sua volta causare stanchezza, debolezza e difficoltà respiratorie -, alti livelli di calcio (ipercalcemia) e, talvolta, insufficienza renale.
Diagnosi e cura del mieloma multiplo
Poiché alcuni pazienti non presentano sintomi fino agli stadi più avanzati della malattia oppure hanno solo sintomi generici, la diagnosi precoce del mieloma multiplo può essere difficile. A fornire un’indicazione più chiara circa la presenza o meno della patalogia sono gli esami del sangue e delle urine, a cui molto spesso va di pari passo, in caso di segnali evidenti, una biopsia del midollo osseo, che consiste nel prelievo e nella successiva analisi di un frammento di osso e del midollo in esso contenuto. Seguono poi la radiografia, la tomografia computerizzata dello scheletro e la risonanza magnetica. E per quanto riguarda la cura? Ne esiste una? I pazienti con mieloma indolente, in cui il tumore non cresce attivamente e velocemente e non causa danni a ossa e altri organi, in genere non vengono sottoposti a trattamento, ma solo ad attenta osservazione. Per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo sintomatico, ossia che presentano segni di malattia attiva, si utilizzano invece diverse classi di farmaci. La radioterapia e la chirurgia sono riservati soltanto a casi particolari.