Carlotta Ferlito Le Iene la ginnasta ha raccontato le violenze fisiche e psicologiche subite durante il suo periodo di atleta. L’ex farfalla azzurra ha denunciato quello che ha subito provocando anche la crisi della sua carriera. Dopo il servizio di Roberta Rei ha deciso di prendere la parola per un mongolo.
Carlotta Ferlito Le Iene, le parole dell’ex ginnasta
Carlotta Ferlito racconta il grande dolore per aver dovuto dire addio al suo sport dopo tanti anni da ginnasta ad alti livelli: “Vi assicuro che per un’atleta la cosa più difficile al mondo è essere allontanata dallo sport che hai praticato fin da piccola, lo sport per cui hai dato tutto. Ma io ho parlato con la convinzione che se provi a far sentire la tua voce, alla fine, qualcuno ti ascolta”, poi inizia un appello “Questo sport non può e non deve più essere fatto anche di violenze psicologiche e fisiche”.
Le violenze che ha subito
Carlotta Ferlito parla ed è un fiume in piena nella sua confessione su come veniva trattata a Le Iene: “Nessuna ragazzina dovrebbe essere presa a sberle, umiliata se chiede di andare in bagno, costretta a fare esercizi dove rischia l’osso del collo solo per punizione. Essere chiamata ‘maiale’ per aver osato mangiare un biscotto in più. Nessuna dovrebbe essere costretta a dimenticare dove sta il confine fra il giusto e lo sbagliato, fra normalità e malattia, come invece è successo a me, che, a un certo punto, ho accettato quasi tutto”.
La rinascita dopo lo sport
Carlotta Ferlito oggi è riuscita a rinascere ed è pronta a guardare avanti oltre la carriera da ginnasta: “Io ho reagito e, oggi, quel confine ce l’ho ben presente.Per questo voglio scegliere con la mia testa, imparare a guardare al mio fisico con affetto anziché con paura, recuperare le cene saltate, stare lontana dalla violenza e imparare a perdonarmi. Voglio decidere quando e come inizia e finisce la mia carriera. Essere autonoma, anche scomoda se serve, non obbedire a nessuno”, ora non è più un atleta ma vuole essere qualcos’altro “Ogni giorno cerco di migliorare, proprio come facevo in passato, da atleta. Solo che oggi lo faccio da persona, da donna. E questa volta lo faccio da sola, senza che nessuno possa permettersi di dirmi che cosa è giusto e cosa è sbagliato per me.”.