Riduzione canone di locazione 2023: dal prossimo anno non dovrebbe essere previsto alcun contributo a fondo perduto per i canoni di affitto a cui viene diminuito l’importo dai locatori.
Ciò nonostante, il governo Meloni ha inserito all’interno della bozza della Legge di Bilancio 2023 bonus affitto per i giovani under 31, il quale sarà fruibile da coloro che ne hanno i requisiti anche il prossimo anno.
In particolare, come per il 2022, le novità che lo riguardano sono le seguenti anche nel 2023:
- il limite di età per beneficiare del bonus è stato innalzato da 30 a 31 anni non compiuti;
- lo sconto fiscale può coprire fino al 20% dell’ammontare del canone, fino a un importo massimo di 2mila euro;
- l’agevolazione è stata estesa a quattro anni, anziché tre;
- il bonus spetta anche nel caso in cui il contratto abbia ad oggetto una porzione dell’unità immobiliare adibita a residenza (per es. una sola stanza).
Ad ogni modo, in questo articolo andremo ad approfondire il funzionamento e le caratteristiche del contributo a fondo perduto in caso di riduzione del canone di locazione.
Riduzione canone di locazione 2023: che cos’è e come funziona
Il contributo a fondo perduto previsto in caso di riduzione del canone di locazione è stato introdotto dall’art. 9 quater, del decreto legge n. 137 del 28 ottobre 2020 e consiste nell’erogazione di una somma di denaro da parte dell’Agenzia delle Entrate ai locatori degli immobili ad uso abitativo che, nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2020 e il 31 dicembre 2021, accordano al conduttore una riduzione dei canoni del contratto di locazione per tutto o parte dell’anno 2021.
Questa agevolazione viene riconosciuta nel caso in cui la suddetta riduzione sia applicata ai contratti di locazione che:
- sono in essere alla data del 29 ottobre 2020;
- hanno ad oggetto immobili abitativi situati nei comuni ad alta tensione abitativa e adibiti ad abitazione principale del conduttore.
Riduzione canone di locazione 2023, a chi spetta il contributo a fondo perduto? I requisiti
Il contributo a fondo perduto in caso di riduzione del canone di locazione può essere richiesto da tutti i contribuenti che sono “locatori” nei contratti di locazione ad uso abitativo.
Nel caso ci siano più locatori per un solo contratto, ogni locatore dovrà presentare l’istanza per richiedere il contributo spettante per la propria quota di possesso dell’immobile.
L’agevolazione spetta sia ai locatori persone fisiche non titolari di partita IVA, sia ai locatori, persone fisiche o soggetti diversi, titolari di partita IVA.
In particolare, ecco quali sono i requisiti necessari per poterlo richiedere:
- il contratto di locazione deve avere a oggetto un immobile adibito a uso abitativo, situato in un comune ad alta tensione abitativa e che costituisce l’abitazione principale del conduttore;
- il contratto di locazione deve risultare in essere alla data del 29 ottobre 2020;
- il contratto di locazione deve essere oggetto di una o più rinegoziazioni in diminuzione del canone per tutto l’anno 2021 o per parte di esso (tali rinegoziazioni devono avere data di decorrenza pari o successiva al 25 dicembre 2020).
Riduzione canone di locazione 2023: come si calcola e a quanto ammonta
L’ammontare del contributo è pari al 50% dell’importo complessivo delle rinegoziazioni in diminuzione e spetta per un importo massimo di 1.200 euro per ciascun locatore.
Qualora il numero di domande presentate sia superiore rispetto ai fondi stanziati per il bonus, l’Agenzia delle Entrate erogherà quest’ultimo mediante riparto proporzionale, sulla base del rapporto tra l’ammontare dei fondi disponibili e l’ammontare complessivo dei contributi richiesti dai locatori.
Come chiedere il contributo a fondo perduto affitti
Il contributo previsto in caso di riduzione del canone di locazione può essere richiesto presentando apposita istanza, in modalità telematica, all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 6 luglio e il 6 ottobre 2021.
Il servizio web viene messo a disposizione sul sito dell’AdE e può essere utilizzato previa autenticazione con le proprie credenziali e accedendo alle sezioni “Servizi per” e “Comunicare”.
L’erogazione viene effettuata mediante accredito sul conto corrente identificato dall’IBAN indicato nell’Istanza, intestato al codice fiscale del soggetto che ha richiesto il contributo.