La partita del Copasir giunge al triplice fischio senza grandi scossoni di rilievo: come si vociferava, a ottenere la presidenza è l’opposizione nelle vesti di Lorenzo Guerini (Pd). Completano il board Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) ed Ettore Rosato (Italia Viva) nei ruoli di vicepresidente e segretario. Prende il posto di Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), ora attuale ministro del Made in Italy.
Copasir, acronimo di Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, si compone di cinque senatori e cinque deputati composti sempre in maniera equa da esponenti della maggioranza e dell’opposizione. L’ex ministro della Difesa è stato eletto all’unanimità ed è al suo secondo mandato dopo aver guidato il Comitato parlamentare di controllo sull’intelligence nella prima parte della legislatura targata Draghi.
Copasir, Guerini spalanca le porte ai M5s sulla Vigilanza Rai
Tuttavia, l’elezione di Lorenzo Guerini alla presidenza del Copasir cela un clima gelido tra i democratici e il Movimento 5 Stelle: nei giorni scorsi il dibattito è stato molto acceso, al punto che la seduta del 30 novembre (data originariamente indicata come quella del voto) è stata rimandata. Il dem Borghi ha poi punzecchiato il leader pentastellato Conte accusando di “ostracismo”: in palio c’è l’ultima sedia vacante, quella della Vigilanza Rai.
Qui la partita all’interno dei grillini prevede una corsa a tre: Riccardo Ricciardi, Stefano Patuanelli o Chiara Appendino. Invece il Terzo Polo potrebbe puntare su Maria Elena Boschi, almeno per un ruolo dietro le quinte. Eppure, è d’obbligo attendersi possibili tiratori franchi.
Ma cosa fa nel dettaglio il Copasir? Leggendo dal sito dell’Intelligence nazionale, si legge che il Copasir “verifica in modo sistematico e continuativo che l’attività del Sistema di informazione per la sicurezza si svolga nel rispetto della Costituzione e delle leggi“. Tra i suoi poteri “speciali” figura il libero accesso a qualsiasi “documenti e informazioni sia dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, sia dagli organi della pubblica amministrazione, sia dall’Autorità giudiziaria, sia da altri organi inquirenti, ai quali può richiedere copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso, anche in deroga al segreto di indagine“.